1.8
ll
sociale.
In questi cinque anni la pastorale della nostra comunità si è messa in
movimento, ad eccezione di
quella nel sociale, che era demandata alle ACLI.
Esse hanno cercato di occupare gli spazi nuovi che si aprivano in
parrocchia ma si sono occupate solo delle loro attività.
Ci siamo anche accorti che le esigenze della parrocchia erano diverse da
quelle delle ACLI, per cui occorreva dar vita una nuova
iniziativa.
Il Consiglio Pastorale ha dedicato a questo tema la riunione del 4
aprile scorso e ha deciso difarsi promotore di una pastorale nel
sociale da verificare, stimolare o di rinnovare direttamente. Le
ACLI infatti sono una
associazione di cristiani che agisce autonomamente e secondo
finalità proprie..
La decisione del Consiglio impegna la parrocchia a formare un gruppo
ecclesiale composto da persone sensibili alla realtà sociale e
all'appartenenza alla chiesa, che sia aperto a tutte le componenti
sociali, sia testimonianza di come la Chiesa intende essere
presente nel sociale e sia punto di incontro con i gruppi, le associazioni
e le persone che operano in questo campo.
Questo dovrebbe favorire la sensibilizzazione di tutti i fedeli verso
l’impegno sociale e migliorare il loro contributo per la
soluzione die problemi emergenti.
Le ACLI possono proseguire il loro movimento in autonomia dalla
parrocchia, cioè con sede, programmi, organizzazione e
finanziamento propri.
1.9
Il circolo parrocchiale.
La nostra comunità è composta prevalentemente da
gente nuova, che si conosce poco e ha riferimenti culturali e
affettivi in altri luoghi.
Sentiamo il bisogno di mettere in atto qualche iniziativa che stimoli
l'appartenenza alla parrocchia. Da tempo parliamo di organizzare
una festa dell'appartenenza, alla fine di ogni anno pastorale.
Potrebbe essere fatta di questi momenti:
- la celebrazione solenne dell’Eucarestia attorni ad una
idea forte;
- la
celebrazione della comunione di maturità con la quale i giovani
concludono
il loro cammino di iniziazione cristiana;
- la rassegna del
cammino di un anno, fatta in un clima di festa.
Il Consiglio Pastorale, nella seduta del 6 febbraio scorso, ha deciso
di dar vita ad un circolo parrocchiale, con lo scopo di favorire
lo stare insieme, il fare fraternità, l'accoglienza delle persone
nuove e il dialogo fra le diverse età.
In questo modo si propone di rafforzare in tutti l'appartenenza alla
comunità.
Sentiamo la relazione del presidente del Circolo Alessandro Velludo.
RELAZIONE
DEL CIRCOLO PARROCCHIALE
Il
Circolo Parrocchiale Campolongo si è costituito in data
15.01.1990, dopo che insieme avevamo esaminato e discusso sulle
esigenze dei gruppi e delle commissioni operanti nell'ambito della
nostra comunità, nonché sull'opportunità di creare una
struttura alla quale fare riferimento per le attività educative,
religiose, sociali, culturali.
Avendo
riscontrato tali caratteristiche tra i "fini ed i programmi"
dell'ANSPI, che è una associazione a carattere nazionale, si è
convenuta l'affiliazione a detta associazione.
Ci
ha animati a costituire questo circolo anche l'esigenza di avere
un "momento" unificante delle varie commissioni e
gruppi. Il circolo in effetti fa capo ad una presidenza composta
da soci che sono delegati delle commissioni
e dei gruppi e sono eletti nel loro interno. La presidenza
pertanto garantisce che il Circolo è a servizio dei bisogni della
parrocchia.
La
strada che abbiamo fatto è ancora molto breve. Stiamo ancora
cercando come concretizzare quanto pensiamo, desideriamo e
pensiamo giusto e bello. Non è facile perché dobbiamo imparare a
rispettarci, a capirci e pensare anche a chi, per ora, non
frequenta le strutture parrocchiali, non ne conosce i fini, o
forse, neppure l'esistenza.
Nelle
finalità del circolo abbiamo posto i seguenti punti:
-
contribuire all'educazione umana, religiosa, personale e sociale
dei soci;
-
educare alla conoscenza e all'amore della parrocchia e del quartiere,
dell'ambiente e dei beni artistici e culturali;
-
valorizzare il tempo libero con iniziative atte a soddisfare gli
interessi della persona e ad andare incontro ai bisogni degli
altri.
L'Associazione
ispira le proprie scelte alla concezione cristiana della vita.
Fanno
parte del circolo l’oratorio, le famiglie, la terza età e i
bambini del catechismo con i catechisti.
Siamo
solo agli inizi, siamo animati da tanta buona volontà, perché
crediamo che i valori di ognuno ha debbano essere capiti e
"sfruttati" assieme.
Non
c'è nulla
di meglio, che bambini,
adulti e terza sappiano capirsi,
rispettarsi, volersi bene e vivere in armonia.
Contiamo
nella collaborazione e nell'impegno di tutti augurandoci di
continuare a crescere insieme.
1.10
Le altre attività.
1.10.1
La caritas
In parrocchia opera dal 1981 il gruppo Caritas. Si è interessato a
molte cose che ora
sono portate avanti da nuovi gruppi: Missioni (le raccolte varie),
terza età (gli anziani), ministri dell'Eucarestia (i malati). Ora
sarebbe necessaria la partecipazione di persone giovani e legate
ai gruppi parrocchiali, così da costituire una commissione che
persegua obiettivi più specifici, come la formazione del
volontariato, l'intervento in caso di calamità naturali,
l'attenzione ai casi di emarginazione e di bisogno esistenti in
parrocchia, una collaborazione più stretta alle iniziative della
forania e della diocesi.
1.10.2
La terza età.
Il 17.11.1989 è stata costituita la Commissione Terza età con
l'obiettivo di animare le persone che hanno terminato l’età
lavorativa.
La Commissione è formata da persone della terza età e si propone di
stimolare i propri coetanei a vivere il loro tempo in maniera
serena, gioiosa e interessante per sé e utile alla comunità.
Gli spazi nuovi sorti in parrocchia rendono possibile questo obiettivo.
1.10.3
L’apertura al territorio.
La nostra parrocchia dimostra vivacità pastorale.
Sta nascendo una comunità rinnovata entro comunità più ampie che
continuano a seguire la loro strada: la nostra parrocchia e la
nostra forania.
Tutti dobbiamo preoccuparci di queste comunità più ampie, per
coinvolgerle nel cammino ecclesiale ed essere chiesa insieme.
1.10.4
L’informazione.
La parrocchia pubblicava alcune volte l’anno il bollettino
parrocchiale.
Abbiamo costituito un gruppo per renderlo capace di comunicare meglio
e di interessare di più l'opinione pubblica. Ma non siamo
riusciti: a farlo.
Forse a noi fanno difetto i cultori della penna o forse non siamo
riusciti a scoprirli e coinvolgerli.
Abbiamo il ciclostilato LETTERA ALLE FAMIGLIE, che esce raramente per le
difficoltà che incontriamo nel redigerlo.
Occorre che ci impegnamo di più, perché un bollettino ben fatto, che
entri in tutte le famiglie, aiuta molto l'attività pastorale.
2.11
Gli affari economici.
La nostra parrocchia è passata in poco tempo da paese rurale di
periferia a quartiere cittadino abitato da circa 2.500 persone, in
maggioranza immigrate.
Il complesso edilizio era insufficiente ai bisogni della pastorale e in
condizioni statiche e funzionali precarie. Era necessario
rinnovarlo radicalmente.
Abbiamo innanzitutto creato le condizioni per poter iniziare i lavori.
- Il parroco ha abitato in affitto per quattro anni in un appartamento
in via Vital perché rimanesse un po’ di spazio per la pastorale
agli incontri durante i lavori.
- La chiesa era circondata da una strada. Abbiamo chiesto e ottenuto di chiuderla. La parrocchia
infatti ha dimostrato all’amministrazione comunale di essere
proprietaria dell’area e che la strada costituiva un pericolo
per i fedeli che frequentavano la parrocchia, soprattutto per i
bambini e gli anziani.
- Abbiamo chiesto la disponibilità dei locali adibiti a Bar ACLI, per
potere demolire e ricostruire l’edificio. Le ACLI hanno deciso
di consegnare l’edificio ma non sono state in grado di liberarlo
dal gestore, che gestiva il locale in proprio, dietro pagamento di
un pacchetto di tessere del Circolo.
E’ stata necessaria da parte delle ACLI e della parrocchia un’azione
legale contro il gestore. La parrocchia è riuscita a venire in
possesso dell’edificio.
Qualche difficoltà anche con la bocciofila, a cui le Acli avevano
affidato il campo da bocce. Abbiamo imparato che alla parrocchia
non conviene cedere edifici in gestione alle ACLI.
Dopo questi passaggi è stato possibile iniziare i lavori decisi dal
Consiglio pastorale portati avanti con notevole impegno dal
Consiglio per gli affari economici, nominato in data 1.1 1987.
Un suo delegato, Danilo Gava, ci relaziona sulla situazione economica
della parrocchia.
RELAZIONE
DEL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI
Per
avere una visione globale degli interventi straordinari nel campo
delle strutture edili della nostra parrocchia è opportuno
focalizzare tre cose:
Opere che hanno già avuto esecuzione.
Abbiamo
compiuto un primo intervento provvisorio idoneo esclusivamente a
mettere a disposizione, con una spesa contenuta, alcuni locali nel
piano terra della vecchia canonica, alcuni spazi per le attività
motorie e alcuni spazi e strumenti urgenti nella chiesa
parrocchiale.
In
seguito abbiamo dato esecuzione alle seguenti realizzazioni:
-
sistemazione della cappella, che abbiamo inaugurato il 13.11.88
con la dedicazione solenne dell'altare;
-
sistemazione del campo di gioco, costruzione della piattaforma
polivalente e loro recinzione ed illuminazione;
-
costruzione della casa parrocchiale, in parte adibita ad abitazione
provvisoria del parroco, riordino del campo da bocce e del
campanile, che abbiamo dotato anche di un nuovo orologio.
L'inaugurazione è stata fatta l'11.06.89 con la presenza del Vescovo
e delle autorità civili.
Si
sa che tali opere sono state possibili, sul piano finanziario,
dall'impegno di molti parrocchiani che hanno svolto dei lavori
complementari di grosso rilievo, dalle offerte dei parrocchiani e
dal contributo dell'Amministrazione comunale.
Opere che hanno necessità di ristrutturazione radicale.
Premesso
che i piani comunali di sviluppo dell'edilizia abitativa tengono
in
buona considerazione il territorio di Campolongo, è
presumibile che nel corso dei prossimi 5/10 anni, la popolazione
della parrocchia si avvicini alle 4.000 unità. Ne consegue che è
necessario prevedere per tempo le esigenze che tale sviluppo
richiederà sul piano delle strutture.
La
parrocchia ha la possibilità di predisporre queste strutture
intervenendo in modo radicale:
-
sulla chiesa parrocchiale che ha bisogno di un consolidamento, di
una diversa distribuzione delle aree per la liturgia, della revisione
di tutti gli impianti, del restauro degli affreschi e della
pittura;
-
sulla vecchia canonica che va demolita per lasciare spazio ad un
edificio nuovo in cui ricavare l'abitazione del parroco, gli uffici
parrocchiali, un salone per la gioventù e alcuni locali per
servizi vari;
-
sulla casa dell'ex beneficio che il Vescovo, sempre attento e
disponibile verso la nostra comunità, ha dato in proprietà alla
parrocchia, perché vi ricavi dei locali a servizio della
pastorale.
Prevediamo
che per compiere questo lavoro sarà necessario circa un miliardo
di lire Auspichiamo che i primi due interventi possano essere
realizzati entro i prossimi cinque anni, perché i locali attuali
sono già insufficienti alle attività in corso e la chiesa non può
attendere oltre.
I
consigli parrocchiali e la maggioranza della gente prevede, in
ordine di priorità, prima l'intervento sulla chiesa e poi la costruzione
della canonica e della casa dell'ex beneficio.
Circa
la priorità degli interventi è opportuno specificare che
gli interventi sulla chiesa possono essere effettuati a
stralci in relazione alle disponibilità finanziarie e la
costruzione della canonica va effettuata in un'unica soluzione.
Il
relativo inizio, infatti, presuppone l'abbattimento dell'attuale
struttura con la conseguente impossibilità di usufruire dei
relativi locali per diversi mesi.
Reperimento delle risorse finanziarie.
Permesso
che nel definire tempi e modi degli investimenti opereremo con
oculatezza e prudenza, sonderemo tutte le possibili strade per
poter beneficiare degli interventi degli enti pubblici.
Coinvolgeremo
i parrocchiani disponibili a fornire gratuitamente le loro
prestazioni e ricorreremo, se necessario, al credito dei privati a
tassi agevolati rispetto al credito bancario.
I
fondi disponibili oggi sono:
-
un residuo attivo di cassa di circa 25 milioni
-
un contributo della Regione Veneto di 75 milioni (pari al 25% del
valore di un'opera costruita). Di questo contributo non si conoscono
con certezza le modalità di utilizzo.
A completamento del quadro finanziario va aggiunto
che sono state avanzate, in modo informale, diverse richieste di
finanziamento che potranno avere un riscontro concreto nei
prossimi anni. Tra di esse c'è anche la domanda fatta alla CEI di
un contributo per la nuova canonica per la quale il Vescovo,
forse, ci può aiutare.
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