pagina 4 di 6

Parrocchia dell'Annunciazione a Maria Vergine

Campolongo di Conegliano (TV)

9 maggio 1990

 

1.8  ll  sociale.

 

In questi cinque anni la pastorale della nostra comunità si è messa in mo­vimento, ad eccezione di  quella nel sociale, che era demandata alle ACLI.

Esse hanno cercato di occupare gli spazi nuovi che si apri­vano in parrocchia ma si sono occupate solo delle loro attività.

Ci siamo anche accorti che le esigenze della parrocchia erano diverse da quelle delle ACLI, per cui occorreva dar vita una nuova iniziativa.

Il Consiglio Pastorale ha dedicato a questo tema la riunione del 4 aprile scorso e ha deciso difarsi promotore di una pastorale nel sociale da verificare, stimolare o di rinnovare direttamente. Le ACLI infatti  sono una associa­zione di cristiani che agisce autonomamente e secondo finalità proprie..

La decisione del Consiglio impegna la parrocchia a formare un gruppo ecclesiale composto da persone sensibili alla realtà so­ciale e all'appartenenza alla chiesa, che sia aperto a tutte le componenti sociali, sia testimonianza di come la Chiesa intende essere presente nel sociale e sia punto di incontro con i gruppi, le asso­ciazioni e le persone che operano in questo campo.

Questo dovrebbe favorire la sensibilizzazione di tutti i fedeli verso l’impegno sociale e migliorare il loro contributo per la soluzione die problemi emergenti.

Le ACLI possono prose­guire il loro movimento in autonomia dalla parrocchia, cioè con sede, programmi, organizzazione e finanziamento propri.

 

1.9   Il circolo parrocchiale.

 

La nostra comunità è composta prevalentemente da gente nuova, che si conosce poco e ha riferimenti culturali e affettivi in altri luoghi.

Sentiamo il bisogno di mettere in atto qualche iniziativa che sti­moli l'appartenenza alla parrocchia. Da tempo parliamo di organizzare una festa dell'appartenenza, alla fine di ogni anno pastorale.

Potrebbe es­sere fatta di questi momenti:

                   - la celebrazione solenne dell’Eucarestia attorni ad una idea forte;

          - la celebrazione della comunione di maturità con la quale i gio­vani

           concludono il loro cammino di iniziazione cristiana;

         - la rassegna del cammino di un anno, fatta in un clima di festa.

Il Consiglio Pastorale, nella seduta del 6 febbraio scorso, ha de­ciso di dar vita ad un circolo parrocchiale, con lo scopo di favorire lo stare insieme, il fare fraternità, l'accoglienza delle persone nuove e il dialogo fra le diverse età.

In questo modo si propone di rafforzare in tutti l'appartenenza alla comunità.

Sentiamo la relazione del presidente del Circolo Alessandro Velludo.

 

RELAZIONE  DEL CIRCOLO PARROCCHIALE

 

Il Circolo Parrocchiale Campolongo si è costituito in data 15.01.1990, dopo che insieme avevamo esaminato e discusso sulle esigenze dei gruppi e delle commissioni operanti nell'ambito della nostra comunità, nonché sull'opportunità di creare una struttura alla quale fare riferimento per le attività educative, religiose, sociali, culturali.

Avendo riscontrato tali caratteristiche tra i "fini ed i pro­grammi" dell'ANSPI, che è una associazione a carattere nazionale, si è con­venuta l'affiliazione a detta associazione.

Ci ha animati a costituire questo circolo anche l'esigenza di avere un "momento" unificante delle varie commis­sioni e gruppi. Il circolo in effetti fa capo ad una presidenza composta da soci che sono delegati delle commissioni

 e dei gruppi e sono eletti nel loro interno. La presidenza pertanto garantisce che il Circolo è a servizio dei bisogni della parrocchia.

La strada che abbiamo fatto è ancora molto breve. Stiamo ancora cercando come concretizzare quanto pensiamo, desideriamo e pensiamo giusto e bello. Non è facile perché dobbiamo imparare a ri­spettarci, a capirci e pensare anche a chi, per ora, non frequenta le strutture parrocchiali, non ne conosce i fini, o forse, neppure l'esistenza.

Nelle finalità del circolo abbiamo posto i seguenti punti:

- contribuire all'educazione umana, religiosa, personale e so­ciale dei soci;

- educare alla conoscenza e all'amore della parrocchia e del quar­tiere, dell'ambiente e dei beni artistici e culturali;

- valorizzare il tempo libero con iniziative atte a soddisfare gli interessi della persona e ad andare incontro ai bisogni degli altri.

L'Associazione ispira le proprie scelte alla concezione cri­stiana della vita.

Fanno parte del circolo l’oratorio, le famiglie, la terza età e i bambini del catechismo con i catechisti.

Siamo solo agli inizi, siamo animati da tanta buona volontà, perché crediamo che i valori di ognuno ha debbano essere ca­piti e "sfruttati" assieme.

Non c'è  nulla  di meglio, che  bambini, adulti e terza sappiano  capirsi, rispettarsi, volersi bene e vivere in armonia.

Contiamo nella collaborazione e nell'impegno di tutti augurandoci di continuare a crescere insieme.

 

1.10  Le altre attività.

 

1.10.1  La caritas

In parrocchia opera dal 1981 il gruppo Caritas. Si è interessato a molte cose  che ora sono portate avanti da nuovi gruppi: Missioni (le raccolte varie), terza età (gli anziani), ministri dell'Eucarestia (i malati). Ora sarebbe necessaria la partecipazione di persone giovani e legate ai gruppi parroc­chiali, così da costituire una commissione che persegua obiettivi più specifici, come la formazione del volontariato, l'intervento in caso di calamità naturali, l'attenzione ai casi di emargina­zione e di bisogno esistenti in parrocchia, una collaborazione più stretta alle iniziative della forania e della diocesi.

 

1.10.2  La terza età.

Il 17.11.1989 è stata costituita la Commissione Terza età con l'obiettivo di animare le persone che hanno terminato l’età lavora­tiva.

La Commissione è formata da persone della terza età e si propone di stimolare i propri coetanei a vivere il loro tempo in maniera serena, gioiosa e interessante per sé e utile alla comunità.

Gli spazi nuovi sorti in parrocchia rendono possibile questo obiettivo.

 

1.10.3   L’apertura al territorio.

La nostra parrocchia dimostra vivacità pastorale.

Sta nascendo una comunità rinnovata entro comunità più ampie che continuano a se­guire la loro strada: la nostra parrocchia e la nostra forania.

Tutti dobbiamo preoccuparci di queste comunità più ampie, per coinvolgerle nel cammino ecclesiale ed essere chiesa insieme.

 

1.10.4  L’informazione.

La parrocchia pubblicava alcune volte l’anno il bollettino parrocchiale.

Abbiamo costi­tuito un gruppo per renderlo capace di comunicare meglio e di interessare di più l'opinione pubblica. Ma non siamo riusciti: a farlo.

Forse a noi fanno difetto i cultori della penna o forse non siamo riusciti a scoprirli e coinvolgerli.

Abbiamo il ciclostilato LETTERA ALLE FAMIGLIE, che esce raramente per le difficoltà che in­contriamo nel redigerlo.

Occorre che ci impegnamo di più, perché un bollettino ben fatto, che entri in tutte le famiglie, aiuta molto l'attività pastorale.

 

2.11  Gli affari economici.

 

La nostra parrocchia è passata in poco tempo da paese rurale di periferia a quartiere cittadino abitato da circa 2.500 persone, in maggioranza immigrate.

Il complesso edilizio era insufficiente ai bisogni della pastorale e in condizioni sta­tiche e funzionali precarie. Era necessario rinnovarlo radicalmente.

Abbiamo innanzitutto creato le condizioni per poter iniziare i lavori.

- Il parroco ha abitato in affitto per quattro anni in un appartamento in via Vital perché rimanesse un po’ di spazio per la pastorale agli incontri durante i lavori.

- La chiesa era circondata da una strada.  Abbiamo chiesto e ottenuto di chiuderla. La parrocchia infatti ha dimostrato all’amministrazione comunale di essere proprietaria dell’area e che la strada costituiva un pericolo per i fedeli che frequentavano la parrocchia, soprattutto per i bambini e gli anziani.

- Abbiamo chiesto la disponibilità dei locali adibiti a Bar ACLI, per potere demolire e ricostruire l’edificio. Le ACLI hanno deciso di consegnare l’edificio ma non sono state in grado di liberarlo dal gestore, che gestiva il locale in proprio, dietro pagamento di un pacchetto di tessere del Circolo.

E’ stata necessaria da parte delle ACLI e della parrocchia un’azione legale contro il gestore. La parrocchia è riuscita a venire in possesso dell’edificio.

Qualche difficoltà anche con la bocciofila, a cui le Acli avevano affidato il campo da bocce. Abbiamo imparato che alla parrocchia non conviene cedere edifici in gestione alle ACLI.

Dopo questi passaggi è stato possibile iniziare i lavori decisi dal Consiglio pastorale portati avanti con notevole impegno dal Consiglio per gli affari economici, nominato in data 1.1 1987.

Un suo delegato, Danilo Gava, ci relaziona sulla situazione economica della parrocchia.

 

RELAZIONE DEL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI

 

Per avere una visione globale degli interventi straordinari nel campo delle strutture edili della nostra parroc­chia è opportuno focalizzare tre cose:

 

Opere che hanno già avuto esecuzione.

 

Abbiamo compiuto un primo intervento provvisorio idoneo esclusiva­mente a mettere a disposizione, con una spesa contenuta, alcuni locali nel piano terra della vecchia canonica, alcuni spazi per le attività motorie e alcuni spazi e strumenti urgenti nella chiesa parrocchiale.

In seguito abbiamo dato esecuzione alle seguenti realizzazioni:

- sistemazione della cappella, che abbiamo inaugurato il 13.11.88 con la dedicazione solenne dell'altare;

- sistemazione del campo di gioco, costruzione della piattaforma polivalente e loro recinzione ed illuminazione;

- costruzione della casa parrocchiale, in parte adibita ad abita­zione provvisoria del parroco, riordino del campo da bocce e del campanile, che abbiamo dotato anche di un nuovo orologio. L'inaugurazione è stata fatta l'11.06.89 con la presenza del Ve­scovo e delle autorità civili.

Si sa che tali opere sono state possibili, sul piano finan­ziario, dall'impegno di molti parrocchiani che hanno svolto dei lavori complementari di grosso rilievo, dalle offerte dei parrocchiani e dal contributo dell'Amministrazione comunale.

 

Opere che hanno necessità di ristrutturazione radicale.

 

Premesso che i piani comunali di sviluppo dell'edilizia abitativa tengono in

 buona considerazione il territorio di Campolongo, è presumibile che nel corso dei prossimi 5/10 anni, la popolazione della parrocchia si avvicini alle 4.000 unità. Ne consegue che è necessario prevedere per tempo le esigenze che tale sviluppo richiederà sul piano delle strutture.

La parrocchia ha la possibilità di predisporre queste strutture intervenendo in modo radicale:

- sulla chiesa parrocchiale che ha bisogno di un consolidamento, di una diversa distribuzione delle aree per la liturgia, della re­visione di tutti gli impianti, del restauro degli affreschi e della pittura;

- sulla vecchia canonica che va demolita per lasciare spazio ad un edificio nuovo in cui ricavare l'abitazione del parroco, gli uf­fici parrocchiali, un salone per la gioventù e alcuni locali per servizi vari;

- sulla casa dell'ex beneficio che il Vescovo, sempre attento e disponibile verso la nostra comunità, ha dato in proprietà alla parrocchia, perché vi ricavi dei locali a servizio della pastorale.

Prevediamo che per compiere questo lavoro sarà necessario circa un miliardo di lire Auspichiamo che i primi due interventi possano essere realizzati entro i prossimi cinque anni, perché i locali attuali sono già insufficienti alle attività in corso e la chiesa non può attendere oltre.

I consigli parrocchiali e la maggioranza della gente prevede, in ordine di priorità, prima l'intervento sulla chiesa e poi la co­struzione della canonica e della casa dell'ex beneficio.

Circa la priorità degli interventi è opportuno specificare che  gli interventi sulla chiesa possono essere effettuati a stralci in relazione alle disponibilità finanziarie e la costruzione della canonica va effettuata in un'unica soluzione.

Il relativo inizio, infatti, presuppone l'abbattimento dell'attuale struttura con la conseguente impossibilità di usu­fruire dei relativi locali per diversi mesi.

 

 

Reperimento delle risorse finanziarie.

 

Permesso che nel definire tempi e modi degli investimenti opere­remo con oculatezza e prudenza, sonderemo tutte le possibili strade per poter beneficiare degli interventi degli enti pubblici.

Coinvolgeremo i parrocchiani disponibili a fornire gratuitamente le loro prestazioni e ricorreremo, se necessario, al credito dei privati a tassi agevolati rispetto al credito bancario.

I fondi disponibili oggi sono:

- un residuo attivo di cassa di circa 25 milioni

- un contributo della Regione Veneto di 75 milioni (pari al 25% del valore di un'opera costruita). Di questo contributo non si co­noscono con certezza le modalità di utilizzo.

A completamento del quadro finanziario va aggiunto che sono state avanzate, in modo informale, diverse richieste di finanziamento che potranno avere un riscontro concreto nei prossimi anni. Tra di esse c'è anche la domanda fatta alla CEI di un contributo per la nuova canonica per la quale il Vescovo, forse, ci può aiutare.