PARROCCHIA DI CAMPOLONGO DI CONEGLIANO  

 anno 13 n. 11    08. 02. 2004  

 

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Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte (Ap 1,3).

 

S. Giovanni mette queste parole all’inizio dell’Apocalisse pensando a una assemblea riunita: uno leggerà e gli altri ascolteranno; chi legge e coloro che ascoltano partecipano alla stessa beatitudine.

Questa beatitudine riguarda coloro  a cui Dio parla.

E’ la beatitudine che Giovanni stesso ha sperimentato.

Si trovava nell’isola di Patos esiliato. Giovanni ricordava bene le parole di Gesù; le aveva scritte nel vangelo. Eppure Dio gli parla ancora, proprio adesso, proprio a lui.

“Udii dietro a me una voce potente come di tromba” (Ap 1,10). Parla come uno che è insieme a lui, alle sue spalle; basta che lui si volti verso il Risorto.

E la beatitudine dell’essere destinatari di una parola del Signore, la beatitudine di coloro a cui il Cristo parla adesso. Beati perché, dice il salmo 28, “se tu non mi parli io sono come chi scende nella fossa”.

Dobbiamo sentirci realmente interlocutori destinatari della Parola. Adesso!

Quando il Signore parla avviene veramente una beatitudine: la persona entra nel mistero di Cristo.

Noi tutti siamo in cammino verso Cristo e quando si incontra il Signore si “precipita” in lui. Si precipita, si entra in uno spazio dove tutti siamo ormai contemporanei, quelli che sono passati e quelli che verranno.

E’ l’eternità di Gesù. L’avventura umana non va chissà dove, va alla perfezione nel mistero di Cristo, precipita in Cristo.

Ascoltare è permettere a Dio di entrare dentro di noi da Signore per agire liberamente e conquistare la nostra vita.

 

                                          Da una meditazione tenuta da Don Angelo Ranon

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  LA LITURGIA

 

EPIFANIA DELLA CHIESA

 

Quarant’anni fa veniva promulgata dal Concilio la costituzione sulla sacra liturgia, che ha preso il nome, dalle parole iniziali, “Sacrosantum Concilium”. I Padri conciliari posero mano ad una grande riforma non solo dei principi che sostengono la liturgia, ma anche dei riti e dei segni, per meglio adattarli alle esigenze del nostro tempo. Nessun Concilio aveva mai dedicato alla liturgia un documento a parte. E’ la prima costituzione del Concilio ed è stata emanata il 4.12.1963 con 2417 si e 4 no.

Questo primato in ordine di tempo è anche un segno del primato da dare a Dio e alla preghiera del popolo cristiano.

La liturgia è stata riportata alla semplicità originaria, perché esprima meglio la centralità del mistero pasquale e la presenza di Cristo nella comunità che celebra.

Essa è manifestazione della nostra Redenzione, in quanto fa memoria degli eventi della salvezza perché portino frutto nel nostro tempo. Essa è epifania della Chiesa in quanto, celebrando il mistero di Cristo e in particolare il mistero pasquale, lo fa vivere nella comunità cristiana.

Da queste convinzioni è derivata la prima grande novità della riforma: promuovere la partecipazione piena ed attiva dei fedeli all’azione liturgica, perché ogni cristiano si scopra liturgo, capace di offrire la sua vita in comunione con il sacrificio di Cristo.

Il popolo di Dio è popolo sacerdotale e tutti sono abilitati al ministero liturgico anche se con forme e carismi diversi.

La liturgia cristiana non è semplice manifestazione di sentimenti personali e collettivi. Essa è tempo sacro per interiorizzare la Parola ascoltata e pregata e spazio adorante in cui i fedeli fanno esperienza di incontro con Dio e rendono più salda l’alleanza.

Nella liturgia la Chiesa diviene grembo materno, nel quale il cristiano nasce e cresce, nutrito dalla Parola e dal pane, per diventare figlio di Dio.

I segni con cui essa si esprime hanno un ruolo pedagogico.

L’Assemblea esprime un popolo di Dio che ospita Cristo e gli uomini che egli ama. La Parola rende possibile il dialogo fra Dio e il popolo per condividere il cammino della salvezza.

Il canto e la musica esprimono la elevazione dei cuori.

Il silenzio rende possibile il dialogo interiore.

L’ambone, l’altare, e la sede del celebrante sono luoghi in cui la Parola viene annunciata e celebrata e in cui il ministero del celebrante ne garantisce l’autenticità.

Il fonte battesimale e il confessionale sono luogo della generazione e rigenerazione alla grazia di Dio, nella potenza dello Spirito. In questi ambiti i cristiani nascono dalla Parola, dall’acqua e dallo Spirito, si nutrono dall’eucaristia, vivono e diventano maturi. In essi si consolida e si rende visibile la comunione, in Cristo, con Dio e con i fratelli.

La Chiesa celebra e prega nella bellezza e nella dignità, come canta il salmista: «Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario» (Sal 96,6).

La riforma della liturgia è stata promulgata con voto quasi unanime di tutti i vescovi allora sparsi sulla terra.

E’ utile ora chiederci se essa trova buon riscontro nelle nostre celebrazioni e fino a che punto permea la nostra esistenza.

La nostra comunità si impegna a celebrare bene la liturgia.

Non mancano iniziative per far partecipare attivamente il popolo. Ne ricordiamo due che si sono concretizzate in quest’ultimo periodo sul piano della formazione.

Il gruppo liturgico dei giovani, che presta servizio all’altare da due anni, dopo un primo anno dedicato alla formazione.

Il gruppo liturgico adulti, che da quest’anno si ritrova ogni mese per approfondire le conoscenze della liturgia, seguendo la Sacrosantum Concilium, e per prepararsi ad offrire un servizio qualificato all’assemblea che celebra.

Sono due realtà piccole ma belle e aperte alla partecipazione.

Nessuno può dire che la parrocchia non gli ha dato la possibilità di educarsi a conoscere e a vivere la liturgia, in modo da amarla e farla amare, come fonte e culmine della vita cristiana. 

                                                                              Elio

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CALENDARIO LITURGICO E PASTORALE

V° Domenica del tempo ordinario: Is. 6,1-8; 1 Cor. 15,1-11; Lc. 5,1-11

Martedì

10

8.30

memoria di tutti i defunti 

Mercoledì

11

18.30

memoria di Fossaluzza Angela 

Giovedì 

12

7.30

memoria di Steffan Agostino

Venerdì 

13

18.30

memoria di tutti i defunti

Sabato

14

18.30 

intenzione della famiglia Corocher Giuseppe

Domenica

 

VI° del tempo ordinario

15

9.00

 

 

 

 

 

10.30

 

memoria di Poloni Cesare e Maria

memoria di Cais Ettore

memoria di Freschi Eugenio e Maria

memoria di Camatta Angelo e Giuseppina

 

memoria di Tomasella Romilda

memoria di Gatti Agostino

memoria di Tadiotto Rina

 

 

Oggi, alle ore 16.00, primo incontro del cammino di fede per i genitori  che chiedono il battesimo per i loro figli.

Lunedì 9, alle 20.30, presso la sala Careni di Pieve di Soligo incontro sul tema: “Ritornare cittadini oggi nel nord-est,in un mondo globalizzato”. Relatore il patriarca di Venezia Scola. Parteciperà anche il nostro Vescovo.

 Martedì 10 si riunisce il Consiglio per gli affari economici. 

Ore 20.30.

Mercoledì 11, alle ore 20.30, si incontra il gruppo liturgico adulti.

Mercoledì 11 alle 20.30,  al Dina Orsi 

incontro sul tema delle nuove povertà.

Giovedì 12 si riunisce il Consiglio Pastorale. Ore 20.30  

Domenica 15, alle 15.00,

in Cattedrale,

il Vescovo Giuseppe

celebra con le famiglie

della Diocesi

Domenica 15 è la

terza domenica del mese.

Coppia di riferimento Giovanna e Vincenzo Olto.

Martedì 17 e Giovedì 19 , alle 20.30,

gruppi di approfondimento.

 

Giovedì 19, alle ore 15.00,  catechesi

per il gruppo della terza età.

Sabato 21 febbraio

Le confessioni dalle 15.00 alle 18.00

Incontro dei bambini di prima elementare e dei genitori alle 17.00

Io vi ho scelti in mezzo al mondo

perché andiate e portiate frutto,

e il vostro frutto sia duraturo.

 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)

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