
Domenica
14 settembre alcuni rappresentanti del Consiglio Pastorale hanno
presentato l’icona che ci accompagnerà in quest’anno, l’idea
guida e le scelte pastorali più importanti che interessano tutta la
parrocchia.
Presentazione
icona 2003/2004
L’icona
che accompagnerà quest’anno pastorale raffigura le donne presso il sepolcro
di Gesù, che cercano il suo corpo per ungerlo con gli aromi.
Il
SEPOLCRO è posto al centro dell’icona vicino alla montagna, che è simbolo
della dimora di Dio.
E’ il luogo ideale dell’incontro tra Dio e coloro che
egli manda in missione, tra Gesù e il Padre.
Vediamo il sarcofago che per metà
è sospeso nell’aria e per metà è nella caverna ricavata all’interno del
monte. Questa posizione indica che il sarcofago è sottratto alla voragine.
Esso è aperto è indica un’assenza, quella del corpo di Gesù.
Il
SUDARIO che avvolgeva il corpo morto è rimasto come traccia della pasqua di
Gesù.
E’
traccia della morte, perché avvolgeva il corpo morto; è traccia della
risurrezione perché il corpo si è separato da esso senza disfarne la forma.
Le
DONNE, A
destra del sepolcro, portano gli aromi per ungere Gesù.
Sono
tre figure eleganti e belle e costituiscono il gruppo delle donne discepole di
Gesù. Le donne sono avvolte nelle tuniche, che coprono tutto il corpo ad
eccezione delle mani, dei piedi e del volto.
Le
mani stringono gli aromi con gesti di protezione che noi riserviamo alle cose
sante.
I
piedi denotano l’andare delle persone, il cammino di ricerca di Gesù fatta
insieme.
Stanno
andando o stanno ritornando dal sepolcro? Forse tutte e due le cose insieme.
La
ricerca, infatti, è andare e ritornare, donare e accogliere, perché è la
ricerca dell’amore e l’amore non ha mai conclusione.
I
volti sono rivolti a terra perché le donne erano impaurite.
La
rivelazione che Dio fa di sé confonde sempre l’uomo.
Un
ANGELO si trova a
sinistra del sepolcro, è avvolto in bianche vesti, seduto su
di una pietra sferica che è immagine della circolarità, e quindi della
perfezione.
L’icona
raffigura l’angelo seduto, non sulla pietra del sepolcro ma su questa sfera
che simboleggia il cosmo, visto come figura circolare, di cui non si conosce
l’inizio e la fine.
Indica
anche l’armonia e l’unità, il presente ma anche il continuo divenire.
L’angelo
indica con la croce stilizzata che tiene in mano, il sepolcro vuoto dove la
traccia è la veste bianca, come quella che avvolge il messaggero.
Questo
sta a significare che il corpo del Risorto, assente nella tomba, è presente
nella creazione.
Le ali dell’angelo, simbolo della comunicazione divina,
sono sollevate in alto in un volo interrotto.
Esse hanno la funzione di
volare, ma qui l’angelo con le ali spiegate è allo stesso tempo seduto
sulla sfera, testimone del sepolcro vuoto e della risurrezione.
La
posizione delle ali suggerisce che l’asse del mondo passa, attraverso il
sarcofago vuoto, al luogo della luce. Dimensione verticale e orizzontale non
sono contrapposte. Religione è esporre la vita umana a quella divina.
Il
GIARDINO pieno di fiori e di frutti, ricorda il giardino dell’Eden, piantato
da Dio per porvi l’uomo che aveva plasmato, ed evoca la nuova creazione dove
vivremo dopo la pasqua del mondo.
In
alto la domanda che ci interpella:
Perché
cercate tra i morti, il Vivente?
Presentiamo
ora l’idea guida che orienterà questo nuovo anno pastorale.
l'idea
guida
Ricordiamo
che l’idea guida nasce all’interno del Consiglio Pastorale, in un clima di
ascolto della Parola, di preghiera, di contemplazione di un’Icona, di
ascolto reciproco e di amore verso il Signore e la propria comunità. L’idea
guida orienta un cammino ma non lo svela completamente, ne indica gli elementi
importanti ma ciò che nasconde è molto di più. Il Consiglio Pastorale
l’ha formulata così:
Il
Risorto è il pastore, quello bello.
La
comunità cerca le tracce del Vivente nell’iniziazione cristiana
E’
un’idea che ci porterà, durante il cammino pastorale, a sostare su alcuni
elementi portanti del nostro essere cristiani.
*
Pensare a Cristo Risorto come pastore.
Questa
immagine porta con sé l’idea di pascolo, di un cammino condotto da colui
del quale si conosce la voce e dal quale si è chiamati per nome. C’è
dunque l’idea del rapporto personale con Cristo pastore, un rapporto che
coinvolge l’esistenza e che rende partecipi della stessa sorte. Cristo
pastore è quello bello, colui che apre e conduce il cammino, non è il
mercenario o il brigante che non gli interessa delle pecore, ma colui che è
pronto a dare la vita per te e a trovarti quando tu ti allontani.
Il
Risorto non è un pastore tra i tanti ma è il pastore.
.
*
Porsi nell’atteggiamento di ricerca.
Cristo
pastore, quello bello, ha lasciato delle tracce che dicono che Egli è vivo.
Scoprirlo Vivente è avere la possibilità di entrare o di riprendere il
rapporto con Lui e con coloro che vivono per Lui.
Alla
luce delle indicazioni date dai Vescovi italiani e della situazione della
nostra Chiesa diocesana e parrocchiale, il Consiglio Pastorale ha individuato
nel cammino dell’iniziazione cristiana le tracce del Vivente.
La
comunità cristiana ha la grazia ed il compito di annunciare queste tracce
affinché tutti abbiano la vita nel Suo nome e siano nella gioia.
Il
cammino di quest’anno pastorale ci aiuterà, dunque, a rifondare la nostra
fede, a rinnovare il rapporto che abbiamo con il Vivente, ad entrare nella
conoscenza di Lui o a conoscerlo meglio, a deciderci rispetto a Lui e alle
esigenze del Regno.
Le
scelte pastorali che porteremo avanti mirano a questo.
-
La
novità maggiore riguarda l’annuncio della Parola che avverrà
in
modo differenziato, secondo la distinzione indicata dai Vescovi che
parlano di primo annuncio e catechesi.
Il
Consiglio Pastorale ha scelto questa linea per offrire a tutti la
possibilità di aprirsi alla fede o di irrobustirla.
Il
primo annuncio si estenderà a tutti gli adulti della parrocchia ed
impegnerà cinque o sei serate in tutto l’anno.
La
catechesi è offerta a coloro che già stanno approfondendo la propria
fede e manterrà la scadenza mensile. Solo alla catechesi seguirà
l’incontro in gruppo che avrà una fisionomia comunitaria e non più
settoriale. Dunque, non si parlerà più di gruppo famiglia, gruppo del
martedì o altro, ma di gruppo di approfondimento della Parola.
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Novità
anche per quanto riguarda la pastorale familiare.
Il
Consiglio Pastorale ha deciso di rifondarla attraverso alcuni incontri
rivolti a coppie di sposi che intendono conoscere e approfondire il loro
essere sposi cristiani.
Il
Consiglio Pastorale affida alla comunità il nuovo anno pastorale, certo che
il Pastore bello veglierà sul nostro cammino e che ciascuno di noi troverà
la traccia di cui ha bisogno per incontrare il Vivente e dirgli di sì.