pagina 3 di 6

Parrocchia dell'Annunciazione a Maria Vergine

Campolongo di Conegliano (TV)

9 maggio 1990

 

1.5  La catechesi.

 

La catechesi deve esere per ogni parrocchia la principale occupazione pastorale. Noi, in questo tempo, abbiamo avuto due attenzioni:

- la catechesi nei tempi forti di Quaresima e di Avvento.

Abbiamo proposto un ascolto della parola di Dio serio e unico a giovani, adulti e terza età, sviluppando questi temi:

1988: l'appartenenza alla parrocchia; i sacramenti della iniziazione cri­stiana;

1989: la bibbia, parola di Dio scritta per noi; il sacerdozio dei fedeli;

1990: il mondo in cui viviamo; i cri­stiani nel mondo.

- La catechesi ai bambini e ai ragazzi.

  Di questa  ci parla Rita Antoniazzi, responsabile della Commissione catechesi

.

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE CATECHESI

.

La parrocchia assicura un cammino di ca­techesi ai bambini delle 10 classi elementari, ai ragazzi delle 6 classi medie, a un gruppo di cresimati della 1 superiore e a 40

giovanissimi che cele­breranno prossimamente la comunione di maturità.  Ogni classe e ogni gruppo sono guidati da un catechista.

I catechisti sono in prevalenza donne e la loro età media è di 30 anni.

Tre frequentano la scuola foraniale per catechisti e alcuni la scuola di formazione di base: Questa scuola foraniale non risponde alle esigenze del catechista e del lavoro che è chiamato a fare.

I catechisti sono collegati con la forania attraverso la responsa­bile della nostra commissione catechesi.

La commissione foraniale risente dello "scollamento" esistente tra parrocchia e parrocchia e tra parrocchie e forania.

Questo rende difficile il lavoro di coordinamento, di promozione e di attuazione delle varie attività e l'unità tra i catechisti della forania.

Come catechisti avvertiamo anche la fatica di coinvolgere i genitori dei ragazzi nel cammino di catechesi e di collaborare con essi. La loro presenza, infatti, nella maggioranza dei casi, si limita al periodo di preparazione dei sacramenti dei figli e non trova continuità con la vita della parrocchia.

Questo problema interpella sia noi catechisti che la comunità.

Noi catechisti siamo presenti nella parrocchia, ma viviamo la nostra appar­tenenza alla comunità più a livello personale che di gruppo.

Manca infatti un "sentirci" e un "fare" gruppo con tempi e spazi propri.

Questa situazione in parte è dovuta al frequente cambio dei cate­chisti.

Da quest'anno abbiamo iniziato a coordinare la ca­techesi affidandone l'animazione ad una catechista che partecipa alla scuola diocesana di teologia. In questa direzione, comunque, si deve fare ancora tanto lavoro.

Abbiamo poi in programma degli incontri periodici in parrocchia che, oltre a favorire uno scambio di espe­rienze fra catechisti, ci aiutino, attraverso la preghiera e il confronto con la parola di Dio, a prendere maggior coscienza della nostra missione e a crescere nella formazione e nella co­munione fra noi.

Questi incontri dovranno essere collegati alla formazione cristiana di base fatta dalla forania e agli incontri di catechesi che la parrocchia propone a tutta la co­munità nei tempi forti dell'anno liturgico, in modo da aiutare noi catechisti ad inse­rire nel nostro lavoro le cose che impariamo.

 

 1.6  La liturgia

 

La liturgia rappresenta anch’essa un elemento fondamentale della vita della parrocchia. La preghiera di lode e la grazia dei sacramenti esprimono e attualizzano l’incontro con Dio. Dalla delegata della Commissione liturgica Giovanna Brait ascoltiamo la relazione sulla liturgia nella nostra comunità.

 

 

 

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE LITURGICA

 

La commissione liturgica si è costituita solo da due anni. Ini­zialmente si era formato un "gruppo liturgico", composto da let­tori, chierichetti, ministri dell'Eucarestia. Esso aveva come punto di riferimento il Celebrante.

Al gruppo liturgico si aggiun­gono in seguito un gruppo di "sacrestani", che organizza anche il servizio all'altare e l'assistenza al Celebrante, e l'animatore liturgico, che stimola la partecipazione attiva dell'assemblea, coordinando gli interventi dell'assemblea con quelli della Schola Cantorum.

Più tardi viene istituito un servizio di assistenza all'altare da parte dei ministri straordinari dell'Eucarestia. Il gruppo gio­vani, appena si istituisce, inizia a preparare i canti per l'animazione della messa.

Abbiamo cercato di stabilire i criteri per una scelta di canti che siano rispondenti alla liturgia, adatti ai giovani e alle loro possibilità espressive e capaci di coinvolgere l'assemblea.

Allo scopo abbiamo introdotto, accanto al Libro della Preghiera, un libretto di canti vari. La Messa delle ore 9,30 è oggi ben animata dai giovani e partecipata dall'assemblea.

Da due anni è stata istituita una commissione liturgica composta dagli animatori liturgici, da due rappresentanti dei giovani, da una coppia referente per i gruppi famiglia, da un ministro straor­dinario dell'Eucarestia, dal responsabile del gruppo catechisti e dal coordinatore del servizio dei sacrestani.

La commissione ha un responsabile che anima tutto il lavoro.

La commissione liturgica propone di:

- creare un gruppo di persone che facciano un cammino formativo sugli aspetti liturgici e celebrativi;

- educare il gruppo liturgico a sentire che, quando prepara bene una liturgia comunitaria, compie un servizio alla comunità;

- armonizzare tra loro le esigenze e le aspettative delle varie realtà della nostra comunità (il coro giovani, la schola cantorum, i vari gruppi, l'assemblea) nel rispetto del calendario liturgico, delle consuetudini e della tradizione della celebrazione liturgica e con particolare attenzione al cammino dei gruppi e della comunità. Esso viene scandito dall'omelia, dalle iniziative dei tempi forti dell'anno liturgico e da alcune celebrazioni particolarmente significative;

- essere attenti alla pluralità della vita della chiesa e del mondo perché nelle celebrazioni ogni credente possa sentirsi par­tecipealla preghiera;

- prestare una maggiore attenzione nel preparare le celebrazioni particolari: veglie di preghiera, liturgie sacramentali, Settimana Santa ...

 

Ci sembra che, dopo un momento di difficoltà, riusciamo a cele­brare con una certa vitalità liturgica. Infatti la celebrazione è rispettosa delle varie sensibilità cele­brative presenti all'interno della comunità.

Abbiamo rinnovato il repertorio dei canti e abbiamo precisato i ruoli del coro, dell'animatore e dell'assemblea, distribuendo gli spazi ad ognuno.

La celebrazione richiede fede, partecipazione attiva ed impegno a capire e a vivere con coerenza. Non sono cose facili.

Avvertiamo il permanere di queste difficoltà:

- la comprensione dell'omelia risulta impegnativa. Essa infatti mira a presentare il mistero che si celebra, facendo capire come è stato annunciato nell'Antico Testamento, compiuto in Gesù e come si realizza nella liturgia e nella vita;

- la pausa di riflessione dopo l'omelia e dopo la comunione ri­sulta per molti uno spazio vuoto, che non sanno come riempire;

- le sottolineature liturgiche, preparate dalla Commissione ed in­trodotte dall'animatore, nascono da una lettura  attenta delle rubriche o dalla stessa necessità di rinnovare il modo di cele­brare. Ci accorgiamo però che esse, anche per la loro brevità, sono di aiuto a coloro che sono abbastanza preparati a cele­brare. Per gli altri non è facile uscire dalla celebrazione pas­siva tradizionale;

-  in forania mancano dei gruppi liturgici con cui collaborare per dare alle celebrazioni maggiore dignità;

- la celebrazione richiede coerenza di vita. Forse è per questo  che tanti disertano le nostre celebrazioni per "prendere la messa" dove la celebrazione è più facile, meno impegnativa e più corrispondente alle abitudini acquisite.

 

Per il futuro ci proponiamo di:

- partecipare, come abbiamo fatto nel passato, agli incontri for­mativi realizzati in diocesi o in posti accessibili;

- coinvolgere bambini e ragazzi sia nel servizio alla celebra­zione, sia in un cammino di formazione sulla liturgia;

- continuare con perseveranza a a formare i fedeli alla celebrazione liturgica, in modo che essa sia sempre più qualificata e risulti "fonte e culmine" della loro vita cri­stiana.

.

1.7  Le missioni.

.

La parrocchia è comunità di salvezza per coloro che vivono in essa ma anche Chiesa aperta alla missione. Mentre cresciamo con il regno diventiamo luce e lievito per il mondo. Il delegato della Commissione missioni Sergio Steffan ci relaziona su questo aspetto della nostra vita ecclesiale.

 

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE  MISSIONI

 

Il gruppo missionario è nato nel 1987 ed è formato da 10 persone.

Fin dall'inizio abbiamo sentito il bisogno di metterci in contatto con i missionari della nostra parrocchia per conoscere la vita loro e delle loro comunità cristiane. Sono emerse le necessità che hanno i missionari e i problemi dei loro fedeli, che mancano delle cose necessarie per vivere.

Non potevamo rimanere indifferenti a questa realtà e abbiamo ini­ziato a raccogliere e spedire indumenti e generi di prima necessità.

Abbiamo spedito in tutto 31 pacchi, 620 kg di materiale.

Fra di essi c'erano quaderni donati dai bambini del catechismo, ognuno dei quali conteneva un messaggio dei nostri bambini per i bambini delle missioni.

In questo modo cerchiamo di suscitare interesse e amicizia.

Abbiamo anche collaborato alle raccolte fatte dalle parrocchie della città.

Abbiamo consegnato alimenti e materiale didattico per un totale di 13 quintali per il Mozambico e 9 quintali di vestiario pesante per la Bolivia.

Per la prima volta nello scorso mese di dicembre abbiamo allestito un mercatino a favore delle missioni, mettendo in vendita dei la­vori fatti da gente di Campolongo e da ragazzi dell'oratorio.

La nostra comunità si è dimostrata sensibile e generosa verso le nostre iniziative.

Per il futuro ci proponiamo di curare degli incontri di formazione e di preghiera per il gruppo, perchè cresca spiritualmente e possa fare un servizio più motivato, di  allargare il gruppo, di continuare le raccolte, cercando che siano anche occasione di sensibilizzazione alle missioni, e di dar vita ad alcune iniziative per tener vivo in parrocchia il problema missionario e vocazionale.