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ritiro 

 di avvento 2011 

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  Campolongo 27/11/2011

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Una riflessione sull’avvento, che arricchisca la nostra spiritualità cristiana.

Sono idee conosciute da mettere a fuoco, perché le nostre idee religiose spesso sono vaghe e lontane dalla nostra vita; sono da aggiornare, perché la cultura, anche religiosa, oggi offre stimoli nuovi; sono da pregare, per condividere questo tempo forte con Dio, per stare con Dio da innamorati.

 

1  Avvento e il suo senso.    nome, identità, cos’è

 

Cominciamo dalla parola avvento, derivata dalla lingua latina e greca, che hanno detto la fede dei nostri padri. La parola veicola il contenuto: adventus significa venire a, sopraggiungere; parusia significa presenza, presentarsi, farsi presente. E’ la venuta di colui che viene perché manca alla creazione, è promesso in principio, è tassello importante nel progetto di creazione, è atteso da sempre e da tutti.

La vita è evoluzione, crescita, profezia, compimento progressivo mai completato.

Ap 1,4: Dio è colui che era, che è e che sarà: è il Veniente, colui che si rivela volontà creativa e si fa energia (dabar) attiva in ogni tempo: entrando nel mondo Cristo dice: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà (Eb 10,5). Cristo viene come garanzia del creato, costola con cui è creata l’unione con Dio. E’presente a Dio e a noi in ogni stagione della crescita, perché la creazione è fatta per mezzo di lui, come rivela il Prologo, e con lui e in lui, come recita la preghiera eucaristica:

-  nella incarnazione, pienezza del tempo in cui Cristo, l’unto di Dio e l’energia di Dio, doveva rendersi in tutto simile ai fratelli (Eb 2,17; Fil 2,7). Infatti quelli che Dio ha da sempre conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito fra molti fratelli  (Rm 8,29).

-  nella eucaristia, pienezza del tempo in cui il corpo del risorto si fa pane e vino per essere fondamento/risurrezione di tutta la creazione (Rm 8,20).

L’avvento è rivelato nella bibbia, che racconta che la storia della presenza/venire del progetto di Dio. Non è solo storia della salvezza/redenzione, ma è storia di Dio e storia del cosmo. Se Dio/Gesù è il mancante/veniente la spiritualità del discepolo è vigilare in attesa. Geremia dice al Signore: Vedo un ramo di mandorlo: Il Signore soggiunse: hai visto bene poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla. L’avvento è tempo liturgico forte che alimenta la spiritualità (Ger 1,11.12).

 

2  Avvento e Chiesa

 

L’avvento è gravido del mistero della Chiesa, che mentre esiste è ancora tutta da fare: è già e non ancora. La Chiesa è fidanzata/vergine in attesa, è tutta attesa.

Lo Spirito e la sposa dicono: “vieni!” (Ap 22,17). La Chiesa attende lo sposo, spinta dallo Spirito santo/Amore. Lo Spirito è amore del Padre e del Figlio e amore dello Sposo e della sposa, dell’uno e dell’altro in modo che l’uno alimenti l’altro.

L’attesa della sposa è descritta nel del Cantico dei cantici. La sposa vede/sogna lo sposo che viene saltando per i monti, balzando per le colline. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate (Ct 2,8-9). 

L’attesa permea il modo di sentire della sposa in attesa dell’incontro, il compiersi dell’alleanza; costituisce la sua spiritualità. La Chiesa fa un solo corpo con il Cristo: è il corpo di Cristo che sta formandosi nel mondo in attesa di diventare un corpo solo con lei; è già e non ancora. La Chiesa ora non abita l’AT e neppure il tempo della vita terrena di Gesù. L’incarnazione rappresenta la primizia, senza la quale non ci sarebbe futuro: essa quindi ha bisogno di maturare oggi e nel futuro.

Il natale è la sorgente che alimenta l’AT, il NT e la vita cristiana. Celebrarlo è fare memoria liturgica della venuta che è primizia della fondazione della Chiesa.

L’avvento è la crescita che continua nel nostro tempo e nella nostra spiritualità.

La Chiesa compie il progetto/volontà di Dio. Maria è segno di questa attesa attiva.

La Chiesa nasce con la venuta di Cristo nella carne e attende la sua venuta nella gloria. Tra nascita e compimento c’è il venire progressivo affidato allo Spirito e a noi. La spiritualità cristiana è spiritualità dell’avvento, del divenire con Dio.

Gesù ha chiesto a Dio e ci ha insegnato a chiedere: venga il tuo regno.

L’avvento prepara alla nascita di Cristo e al compiersi del suo mistero: partecipare alla filiazione divina e attendere la manifestazione della sua gloria che oggi non appare. L’avvento-nascita ci rende conformi al Figlio e prepara l’avvento-parusia. E’ attesa di Cristo e della sua vergine/fidanzata di celebrare le nozze eterne.

   

3  Avvento e liturgia.

 

La liturgia celebra nel tempo il compiersi della promessa nell’incontro tra Sposo e sposa, tra Padre e figli. La parola la annuncia, i segni la contengono, la preghiera la fa vivere. L’alleanza che Dio ha offerto e compiuto in molte stagioni della storia e in molti modi fecondi si compie ora nella nostra vita e condiziona il suo futuro. Gesù è nato da 2000 anni e noi continuiamo a invocare: “Padre,manda!” e “Gesù, vieni!”, marana’tha. Marana’tha è la preghiera del credente che vive nella relazione filiale con il Padre immerso nel mistero di Cristo e della Chiesa.

1Cor 16,23: Maranà tha. Il mio affetto con tutti voi in Cristo Gesù.

Ap 22,21 conclude: Colui che attesta queste cose dice: Amen, vieni Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti.

 

Le ultime parole della Scrittura presentano la teologia dell’avvento.

La liturgia celebra l’attualità dell’attesa: alimenta la spiritualità dell’avvento è ne fa un tratto significativo della spiritualità cristiana.

Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta ripeta: “Vieni!”.

Chi ha sete venga. Chi vuole prenda gratuitamente l’acqua della vita (Ap 12,17).

 

 

 

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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)