.piano pastorale   2012 - 2013

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ANNO PASTORALE 2012-2013

( idea guida e icona )

 

IDEA GUIDA

 

da : Annuncio di domenica 07 ottobre 2012 

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Oggi il Consiglio Pastorale

presenta alla comunità l’idea guida e le iniziative pastorali

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Questa presentazione è frutto del lavoro di quattro incontri, due in luglio e due a settembre, in cui il Consiglio pastorale ha cercato

- di cogliere i bisogni importanti della comunità,

- di tradurre gli orientamenti del piano pastorale diocesano,

- di preparare la visita pastorale del Vescovo alla Diocesi.

Essa inizierà a gennaio 2013 ed impegnerà circa tre anni.

Il Consiglio pastorale ha ritenuto opportuno sintonizzarsi sui tempi della visita pastorale e di proporre alla comunità di raggiungere nel cammino dei tre anni il seguente obbiettivo: 

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LA COMUNITÀ CRISTIANA DI NUOVA EVANGELIZZAZIONE

VIVE IN CRISTO E ANNUNCIA IL REGNO DI DIO

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Riteniamo che la nostra comunità abbia bisogno di essere nuovamente raggiunta e trasformata dall’annuncio del Vangelo, che è capace di suscitare ancora stupore e conversione. Il Vangelo è bella notizia e noi spesso lo lasciamo scivolare via senza che penetri e fecondi. Desideriamo pertanto diventare una comunità  di nuova evangelizzazione che riscopre di vivere in Cristo e di essere inviata ad annunciare il Regno di Dio. In questi tre anni cercheremo di raggiungere questo obiettivo, focalizzandoci ogni anno su un aspetto specifico. Su questa prima parte dell’idea guida verificheremo, fra tre anni, il nostro cammino comunitario.

Il cammino dell’anno pastorale che iniziamo è espresso così nell’idea guida che oggi offriamo a tutta la comunità:

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LA COMUNITA’ CONTINUA IL SERVIZIO INIZIATO DA GESU’

ATTRAVERSO IL MINISTERO DEL PRESBITERO

E LA CORRESPONSABILITA’ DEI LAICI

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L’attenzione è posta sul servizio, che ha la sua origine in Gesù  e che la comunità continua nel nostro tempo.

Gesù è venuto in mezzo a noi come colui che serve: ha servito gli uomini del suo tempo annunciando loro il Regno di Dio, guarendo dal male, infondendo speranza e offrendo il perdono.

Oggi questo suo servizio continua nel ministero del presbitero e nella corresponsabilità dei laici. Gesù lo ha iniziato e ha dato alla Chiesa e a noi il mandato e la grazia di continuarlo. Questo ci rende capaci di rispondere insieme alla missione che abbiamo ricevuto,  ci riempie di gratitudine e ci onora.

In quest’anno pastorale vogliamo “servire” secondo la vocazione propria di ognuno di noi, secondo i doni che abbiamo ricevuto e la situazione esistenziale in cui ci troviamo. 

Ogni iniziativa personale e comunitaria che faremo veicola il servizio iniziato da Gesù quando è vissuto per amore al Padre e agli uomini nella prospettiva del Regno.

A noi l’impegno di vivere con umiltà e insieme con fierezza, contenti di essere insieme, presbitero e laici, e di continuare concordi nel nostro tempo il servizio iniziato da Gesù.

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ICONA 

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Icona dell’anno pastorale 2012-2013

Il gruppo del presepio l’ha realizzata con il pirografo

Don Carlo presenta alcune tracce per la riflessione e la preghiera

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ZOOM ICONA

scarica foglietto icona 2012-2013

38Mentre erano in cammino, [Gesù] entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella chiamata Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.

40Marta invece era occupata per il molto servizio.

Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa  che mia sorella mi lasci sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

41Allora il Signore le rispose: "Marta, Marta, ti preoccupi e ti agiti intorno a molte cose, 42ma una sola è necessaria: Maria infatti ha scelto la parte buona  che non le sarà tolta" (Luca 10,38-42).

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Gesù prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme, dove sarà elevato in alto nella morte e risurrezione (Lc 9,51). E’ il battesimo che egli desidera ricevere e che lo commuo-ve nel profondo. In un villaggio viene ospitato da due sorelle: una sosta densa di significati. Ospitare è offrire il proprio tesoro interiore nel dono dell’amicizia. Gesù rivela agli amici che il suo tesoro è costituito da tutte le cose che ha udito dal Padre suo (Gv 15,15).

Regna l’intimità: il racconto non riferisce, come altre volte, di disce-poli né di commensali ma svela l’incontro di tre amici che diventano simbolo dell’ospitalità. L’icona di Andrei Rublev, che abbiamo scelto nel 1993, rappresentava l’ospitalità di Abramo ai tre uomini alle querce di Mambre, con l’immagine di tre angeli (Gen 18).

L’incontro in casa di Marta rappresenta l’ospitalità che viviamo nella famiglia e nella comunità cristiane, immagini della vita della Trinità. Contempliamo l’icona di quest’anno pastorale alla luce dell’idea gui-da che abbiamo scelto per il nostro cammino.

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La scena è posta dentro la casa, delineata da pochi tratti geometrici sullo sfondo. Al centro la tavola, appena accennata, è l’elemento simbolico attorno al quale ogni comunità cristiana si incontra nel nome di Gesù: il luogo dove il pane è preparato per tutti e i commensali si nutrono della parola e del pane che creano fraternità.

La scena è piena delle tre persone. La posizione dei corpi, e in particolare gli sguardi e le mani, le situano l’una verso l’altra. Ci ricorda la Parola che era verso Dio, l’in principio di ogni relazione (Gv 1,1). Mette in risalto l’anelito della vita che il salmista esprime così: Non nascondermi il tuo volto. Quando vedrò il  volto di Dio? La mia anima anela a te, o Dio (102,3; 27,9; 42,2). Inoltre esalta il legame che unifica la creazione e vince ogni tentazione alla separazione.

Le tre persone prese ad una ad una sarebbero sterili ma radunate insieme dall’anelito vitale, esprimono la fecondità.

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Alcune tracce ci aiutano ad approfondire.

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Gesù è Figlio di Dio incarnato e simbolo dell’ospitalità di Dio.

Pensiamo all’eucaristia, dove ogni domenica il Padre ci ospita e ci offre le cose del cielo: la Parola che origina il dialogo e il pane che nutre la vita eterna. Gesù è per noi parola e pane, donato dal Padre. Nella comunione con lui incontriamo quello che nasce dal Padre: il mondo creato, redento e glorificato. Quale gioia per Dio ospitare al suo banchetto, intorno all’Amato, i suoi figli che ritornano (Lc 15,11).

Quale gioia per noi sedere con Gesù alla mensa del Padre e vivere in comunione con l’universo. Gesù, centro dello sguardo di Marta e Maria, è anche centro della comunità che in lui incontra il Padre.

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Marta è occupata dal molto servizio che l’ospitalità domanda.

Rappresenta la dedizione che richiede l’amore alla persone: il lavoro, le occupazioni quotidiane, la compagnia nel tempo di solitudine e di prova, il dialogo e la correzione fraterna che aiutano a crescere.

Molta dedizione ha richiesto a Gesù il lavare i piedi ai discepoli e alle discepole, il dare la sua vita sulla croce per la moltitudine e il donare ogni giorno il suo corpo e il suo sangue come nutrimento di tutti.

Ricorda anche il Pastore grande delle pecore che, ricondotto dai morti, continua il suo servizio nella Chiesa: sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Eb 13,20; Mt 28,20).

E’ normale che Marta desideri coinvolgere la sorella nel suo servizio. Anche Gesù manda i suoi discepoli a continuare la missione in cui egli era stato inviato: come il Padre ha mandato me anch’io mando voi (Gv 20,21). E’ bello sentire dalla bocca di Gesù la preghiera al Padre: non t’importa che i miei discepoli mi lascino solo a servire?

Lui che ha raccomandato di pregare il Padre perché mandi operai nella sua messe lo avrà anche richiesto nella sua preghiera (Lc 10,2).

Il servizio di Marta è simbolo della missione di Gesù e nostra.

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Maria è presa dalla Parola.

La accoglie e la conserva nel cuore, come la madre di Gesù:  Maria serbava gli eventi considerandoli nel suo cuore (Lc 2,19).

La Parola riscalda il cuore e chi la accoglie cresce alla sua luce.

Il dialogo tra Parola ed esistenza è il servizio dello Spirito santo, che prende quello che è di Gesù e del Padre e lo comunica a noi guidandoci alla verità tutta intera nel cammino della vita (Gv 16,13).

Il servizio di Maria è simbolo di quello dello Spirito che unisce i cuori.

C’è una diversità evidente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito: essa non crea subordinazione ma realizza le persone nell’unità. Ogni persona esprime il suo carisma e lo valorizza nella comunione (1Cor 12).

Il racconto di Luca tende ad evidenziare la parte vissuta da Maria. Gesù ricorda che è la parte buona, perché è trascurata con facilità a vantaggio dell’operare, mentre di essa c’è sempre bisogno. Non si tratta di capire quale parte è migliore. La consegna del vangelo è di tenere unite le due parti che ora sperimentiamo come separate ma che in realtà dipendono l’una dall’altra. Gesù invita a cercare prima di tutto il Regno, trasformando quello che è terreno e provvisorio in divino ed eterno (Mt 6,33). E’ opera della Potenza dell’Altissimo che agisce nel seno di Maria e nel cammino della Chiesa: senza la potenza dello Spirito né Maria né la Chiesa sarebbero madri.

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L’icona parla alla nostra famiglia e alla nostra comunità.

Invita a celebrare il servizio dell’ospitalità entro queste comunità cristiane per partecipare alla vita della Trinità e alla gloria futura che sarà rivelata in noi e che la creazione aspetta con ardore (Rm 8,18ss). Sappiamo che il regno di Dio non è di questo mondo ma anche che il mondo è stato creato e redento per essere reso vivo ed eterno dallo Spirito santo, che agisce nella storia, e dalla nostra collaborazione.

Invita a gioire e a lodare sempre e con l’animo grato verso tutti, per l’ospitalità di Dio, dei fratelli e della creazione, primizia della gloria.

 

 

Parrocchia di Campolongo in Conegliano

domenica 18 novembre  2012

scarica annuncio del 18/11/2012

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo