Parrocchia dell'Annunciazione

Campolongo di Conegliano (TV)

icona e idea guida 

per l'anno pastorale

2004-2005

 

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 Furono riempiti di Spirito Santo

 

 

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l'idea guida

 

 

 

 

Lo Spirito Santo 

origina festa nei cuori 

e apre cammini di speranza

 

 

 

La nostra comunità cristiana è invitata quest’anno a progredire nella sua esperienza di fede alla luce della Pentecoste.

Il dono dello Spirito Santo cambia la vita e porta il cristiano ad agire.

La Chiesa è il luogo dove lo Spirito continua la rivelazione di Gesù. 

In essa il suo messaggio viene ricevuto, compreso e testimoniato dalla vita dei credenti.

Per opera dello Spirito, il cristiano sa leggere il progetto di Dio dentro la storia,  sa fare memoria di ciò che Dio ha compiuto per la salvezza degli uomini, sa capire oggi i segni del futuro.

La Pentecoste cristiana è raccontata nel libro degli Atti degli Apostoli nel secondo capitolo. 

Avviene a Gerusalemme, al compiersi della festa della Pentecoste ebraica, cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.

I discepoli di Gesù si trovano riuniti nello stesso luogo insieme agli Undici. La manifestazione dello Spirito Santo avviene con segni imponenti, già noti nell’Antico Testamento: un soffio violento (una eco, una risonanza) e il fuoco, come nel Sinai.

Le lingue divise di fuoco si posano su ciascuno dei presenti, a indicare che il dono dello Spirito è per tutti, è personale, è dato dentro la comunità.

La prima conseguenza della Pentecoste cristiana è il parlare altre lingue, il comunicare nelle varie lingue le grandi opere di Dio, il fare capire a tutti il Vangelo.

Una seconda conseguenza è che il dono dello Spirito suscita accoglienza o rifiuto, entusiasmo in alcuni e perplessità in altri. Il dono dello Spirito provoca una grande gioia in coloro che lo accolgono.

Lo Spirito Santo rende capaci di comunicare in modo nuovo.

La comunità dei discepoli, trasformata, diventa missionaria, cioè in grado di fare memoria della vita e della morte di Gesù e di annunciare la sua risurrezione per tutto il corso della storia, fino alla sua venuta ultima.

Per gli uomini nasce la speranza e si aprono cammini nuovi di redenzione. 

                                                       ( Elio)  

 

 

 

la comunità cristiana 

ricorda 

la sua esperienza con Dio

 

 

 

La memoria è importante nella vita di una persona.

L’uomo che non ricorda è un uomo senza radici, sganciato dal passato e smarrito rispetto al futuro, è un uomo senza identità. Anche nella relazione con Dio il ricordare è importante.

Da quando Dio si è preso pensiero della sorte degli uomini, la storia ed il tempo sono diventati i custodi del Suo agire, i depositari del senso e dell’orientamento che Egli dona all’esistenza e al futuro dell’umanità.

Affidando alla storia le tracce del proprio passaggio, Dio dà all’uomo di ogni tempo la possibilità di incontrarLo e di riconoscerLo.

Queste tracce lasciate da Dio le chiamiamo eventi fondativi, gli eventi cioè che hanno segnato in modo indelebile la relazione tra Dio e gli uomini.

L’uomo che vive in relazione con Dio, che a questa relazione ci tiene e su di essa fonda la propria esistenza, ricorda questi eventi e li celebra.

Il ricordare o il fare memoria in senso biblico, è una memoria che coinvolge l’uomo e Dio ed è una memoria efficace, perché incarna nell’oggi le opere compiute da Dio e le fa accadere per noi.

Il fare memoria ci rende contemporanei all’evento compiuto da Dio, come quando, dopo la consacrazione diciamo: “Annunciamo la tua morte, Signore,   proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta”. Noi non c’eravamo quando questo è accaduto, eppure siamo noi, oggi, ad annunciare la morte

e a proclamare la risurrezione di Gesù.

La persona di fede ricorda e canta gli interventi di Dio nella propria vita, e li canta per darGli gloria, come ha fatto Maria nel Magnificat.

Anche la comunità cristiana ricorda, ricorda per non dimenticare, per lasciare che Dio agisca ancora, per gioire del cammino che Dio gli ha donato e gli dona di fare. E’ quello che faremo noi.

Cercheremo gli eventi fondativi che hanno segnato la nostra relazione con Dio e che come comunità abbiamo vissuto. Sarà lo Spirito a farci ricordare le grandi opere compiute da Dio in mezzo a noi e per noi.

Lo Spirito susciterà festa nel nostro cuore e ci affinerà nell’arte di vivere alla presenza di Dio.

E noi cammineremo con nuovo vigore e con nuova fiducia.    

             ( Rita)

 

 

 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo