04. 05. 2014

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anno 23  n. 23   

 

 

 

L’INQUIETUDINE DEL DISCEPOLO

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«Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono sen­za la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. fuori c’è una mol­titudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: “Voi stessi date loro da mangiare”  (Mc 6,37).

Esorto tutte le comunità ad avere una “sempre vigile capacità di studiare i segni dei tem­pi”. È opportuno chiarire ciò che può essere un frut­to del Regno e anche ciò che nuoce al progetto di Dio. Si devono lodare i successi che contribuiscono al benessere delle persone.  Non possiamo tuttavia dimenticare che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tem­po vivono una quotidiana precarietà, con conse­guenze funeste. Aumentano alcune patologie. Il timore e la disperazione, la mancanza di rispetto e la violenza, l’iniquità diventano sempre più evidenti…. oggi dobbiamo dire “no a un’e­conomia dell’esclusione e della iniquità”. Questa economia uccide. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame.

Grandi masse di popolazione si ve­dono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”. Quasi senza accorgercene, diventiamo in­capaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete”.

 

Dalla esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” di papa Francesco

 

 

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1° MAGGIO - FESTA DEI LAVORATORI

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            E’ una giornata di festa per il mondo del lavoro. Resta però una giornata di lotta tutti insieme, sempre necessaria, per la crescente crisi. È quel lottare per il lavoro, che ci ha indicato papa Francesco nella sua visita in autunno in Sardegna: Signore Gesù, a te non mancò il lavoro, dacci lavoro e insegnaci a lottare per il lavoro e  benedici tutti noi!       

            La liturgia di questo giorno celebra S. Giuseppe lavoratore e il messaggio che ci consegna è la grande dignità del lavoro, in quanto voluto da Dio, che chiama l’umanità a cooperare al suo disegno di salvezza. Gesù stesso ha lavorato per un lungo periodo della sua vita.

            Il lavoro rende liberi i lavoratori, affrancandoli dalle dipendenze ed è fonte di promozione umana. Ma, come ogni attività umana, è anche compromesso dal male. C’è in esso ambiguità e idolatria per i tanti ritmi forsennati che soffocano le altre dimensioni della vita e perché il suo significato viene travisato, quando prevale l’obiettivo del potere e l’accumulo della ricchezza. Conosciamo, dalle cronache quotidiane, un lavoro che origina morte: più di mille morti ogni anno in Italia e migliaia di feriti.

            C’è poi la mancanza di lavoro che genera disperazione, sfiducia nella vita, disgregazione sociale Ci rendiamo conto che senza lavoro nessun giovane e nessun padre di famiglia ha dignità né sicurezza. Senza il lavoro, non c’è umanesimo. Siamo in un’economia che ci ruba la speranza, perché il denaro governa invece di servire! È una sudditanza agli idoli.

            Liberare il lavoro dal male e dall’idolatria è una lotta che da tre secoli i lavoratori ci insegnano e consegnano alle nuove generazioni.

            Il 1° maggio è la festa dei lavoratori, i quali fanno memoria della lotta e si mobilitano per la liberazione. Dio li benedice come benedisse il popolo eletto liberandolo da una nazione di oppressori.

                                                                                                                             Elio

 

 

 

 

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Ordo Virginum

Il 25 marzo scorso la Commissione CEI per il clero e la vita consacrata ha sottoscritto una nota pastorale

 

E’ il primo documento a livello di Chiesa nazionale su un fenomeno antico nelle sue radici, ma riscoperto nella pratica dopo il Concilio. L’Ordo consacrationis virginum è del 1970, tradotto in italiano nel 1980.

La nota definisce così la vocazione delle consacrate: “si caratterizza nel seguire più da vicino Cristo Signore, in particolare nell’impegno della verginità, quale segno della Chiesa sposa, pronta per il suo Sposo. Tale vocazione si attua nella Chiesa diocesana, in riferimento diretto al Vescovo, vivendo la realtà secolare”.

Le vergini consacrate hanno una consacrazione pubblica, non hanno vita comune, vivono del proprio lavoro, non si distinguono per l’abito e non si riconoscono nel carisma di un fondatore, vivono la consacrazione nella Chiesa diocesana secondo una regola di vita personale.

La loro identità spirituale è indicata con quattro termini: SPOSA, per l’esperienza dell’intima e indissolubile unione con Cristo; FIGLIA, perché sperimenta la maternità della Chiesa che l’ha generata al battesimo e che è manifestata dal particolare legame con la diocesi e il vescovo; SORELLA, per l’impegno della condizione comune all’interno del contesto ecclesiale e sociale; MADRE, perché fa fruttificare in sé la vita divina attraverso il suo amore totale di vergine.

Riguardo alla formazione la nota pastorale indica quattro tappe: periodo propedeutico, di almeno un anno; formazione iniziale, che prevede un primo tempo di due o tre anni e un secondo tempo di uno o due anni; discernimento conclusivo e celebrazione; formazione permanente.

La nota “viene ora affidata ai Vescovi delle Chiese in Italia, anzitutto come invito a riconoscere l’infaticabile opera dello Spirito che continua a suscitare vocazioni alla santità nel popolo di Dio”.

 

 Ringraziamo il Signore

 

In Italia l’Ordo Virginum è presente in 113 diocesi. Alle 500 consacrate se ne affiancano quasi altrettante in fase di discernimento e formazione. Nella nostra Diocesi l’Ordo è presente da venticinque anni.

Attualmente siamo in cinque consacrate e altre sono in formazione.     

                                                                           Rita

 

 

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CALENDARIO

LITURGICO e PASTORALE

Do 04  III di pasqua   At. 2,14.22-33; 1 Pt. 1,17-21; Lc. 24,13-35                3 salterio

Do 11  IV di pasqua  At. 2,14.36-41; 1 Pt. 2,20-25; Gv. 10.1-10                4 salterio

 

 

Martedì

6

8.30

memoria di Borean Luigia e Zaia Vittorio

 

 

 

 

Mercoledì

7

18.30

memoria di  tutti i defunti

 

 

 

 

Giovedì

8

8.00

memoria di  Ros Angelo

 

 

 

 

Venerdì

9

18.30

memoria di tutti i defunti

 

 

 

 

Sabato

10

18.30

memoria di  Camilotto Claudio

memoria di  Miraval Mario, Ersilia, Santa

memoria di Baro Rodolfo

memoria di Da Ros Ireneo

 

 

 

 

Domenica

 

IV di Pasqua

11

9.00

memoria di tutte le mamme defunte della comunità

memoria di Bet Enrichetto, Dina, Roberto

memoria di Piccin Luigi

 

 

 

 

10.30

memoria di Gandin Stefania

memoria di Ros Pierangelo

memoria di Toé Elsa

memoria di Possamai Caterina e De Giusti Giuseppe

int. dii Da Dalt Remiglio e De Zan Mirella (50° anniv. matr,)

 

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Da lunedì, e per il mese di maggio, recita del rosario in cappella.

Alle ore 19.30 da lunedì a venerdì

 Giovedì 8, alle 20.30, si incontrano i ricomincianti

Venerdì 9 alle 20.30     nel Duomo di Pieve di Soligo

Veglia vocazionale diocesana             Apriti alla Verità… porterai la Vita

 

Presieduta dal Vescovo, la veglia proseguirà per tutta la notte con l’adorazione eucaristia nella piccola chiesa della Maddalena

Confessioni:  sabato 10, dalle 16 alle 18, con d. Roberto e d. Carlo

Sabato 10, nella Messa delle 18.30 celebrazione della 1° confessione

 Domenica 11 si celebra la giornata di preghiera per le vocazioni

Venerdì 16 la casa in via degli Olmi è aperta: dalle 15 alle 18 per il    silenzio personale, alle 20.30 per pregare il salmo 32: Beato l’uomo…

Domenica 18: celebrazione della prima comunione

Incontri genitori

 

dei bambini di:     1° e 2° elementare:     sabato 17 alle 14.30

 dei ragazzi di:      1° superiore:               martedì 20 alle ore 20.30

                                  2° e 3° media:         mercoledì 21 alle ore 20.30

 

 

 

 

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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione 

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