
|
Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
|
anno
23 n. 29
16.
06. 2013
|
|
.
...
...
.
Anche
nella nostra parrocchia
abbiamo
il servizio offerto dai ministri straordinari della comunione,
persone disponibili che hanno ricevuto il mandato di portare l’Eucarestia
a chi si trova nell’impossibilità di partecipare alla messa
comunitaria. In quest’ultimo periodo mi sono trovata
momentaneamente in tale condizione ed ho potuto anch’io fare
l’esperienza di questo servizio.
Ricevere il Signore a casa propria è un’esperienza
privilegiata perché permette di sentirti in comunione con la tua
comunità, anche se non riesci ad esserci fisicamente.
E’ stato bello preparare e prepararsi a
ricevere questo dono.
Ti senti benvoluta dal Signore che in questa
circostanza è presente per te in modo particolare. Ho provato la felicità che si ha nel poter
condividere questo momento anche con i propri familiari.
Vivere
questa esperienza nell’ambiente familiare permette, anche grazie
alla sensibilità dei ministri, di assaporare la Sua presenza in
un clima di “dolce amore per l’Eucarestia”.
Ringraziamo il Signore per quest’opportunità:
è
un servizio importante che può dare un immenso conforto alle
persone in difficoltà.
Patrizia
.
.
IN
CERCA di DIO
.
Ci
sono nelle nostre comunità cristiane persone che dalla vita hanno tutto.
Tuttavia hanno nostalgia di qualcosa che non possiedono. Si mettono a cercare
Dio. Lo vogliono incontrare a tutti i costi. Il bisogno di assoluto è grande
in loro. Intraprendono varie strade. Salgono sui pullman che li portano ai
santuari. Si mescolano ad altri pellegrini. Raggiungono i luoghi di
apparizioni. Percorrono molti kilometri per partecipare a grandi celebrazioni
con moltitudini di fedeli. Provano emozioni profonde. Ma sembrano
insoddisfatti: Dio non lo trovano mai. Forse alla fine si rassegnano e si
fermano.
Non
si accorgono che Dio è lì vicino, in casa loro. In coloro che bussano alla
porta per chiedere un pezzo di pane o qualche spicciolo per sopravvivere;
negli amici che fanno visita, offrendo solidarietà, vicinanza e calore umano
nella malattia o nelle sventure della vita. Dio si manifesta nell’amore di
chi si fa prossimo. Ce lo ci rivela
l'evangelista Giovanni:
“Se uno mi ama, osserverà la
mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora
presso di lui” (Gv.
14,23). Dio
è in chi ama. L’amore si manifesta nel servizio, come indicato da Gesù
nell’ultima Cena. Dopo la lavanda dei piedi, consegna ai discepoli un
mandato: “Vi do un comandamento
nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi
anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei
discepoli: se avete amore gli uni per gli altri"(Gv. 13,34-35).
Scrive
il biblista Alberto Maggi: «Nell’Esodo
Dio aveva posto la sua dimora in una tenda in mezzo al popolo, e camminava con
esso guidandolo verso la libertà. Poi Dio venne come sequestrato dalla casta
sacerdotale e relegato in un tempio dove non a tutti era possibile
l’accesso, alcuni erano esclusi e quelli che erano ammessi lo erano soltanto
a determinate condizioni, con determinati cerimoniali e soprattutto attraverso
il pagamento di tributi e offerte. Con Gesù Dio ha abbandonato
definitivamente il tempio e, come ha scritto Giovanni all’inizio del suo
vangelo, “ha posto la sua tenda fra noi”. È iniziato un nuovo Esodo,
cioè un cammino nuovo di liberazione dove ogni discepolo del Cristo diventa
la sua dimora divina».
Noi
siamo la dimora di Dio, il suo santuario. Perché cercarlo lontano?
Elio
..
.

.
1962-2012
Rigore
e
tenerezza
a cura di don Carlo
[
30 ]
.
La
tenerezza è di casa nell’infanzia. Il bambino la impara da
subito nel gioco con la madre in cui si matura il passaggio tra
fusione e castità. Da questa esperienza primordiale la tenerezza
filtra nelle altre relazioni per scontrarsi presto con la cultura
degli obblighi e dei divieti. Al tempo della mia prima formazione
era la figura del padre a forgiare alla vita adulta, dove serviva
disciplina e sacrificio. Io non ho avuto accanto il padre a darmi
sicurezza e ho dovuto farmi da me mutuandola da
padri adottivi diversi. In seminario non c’era spazio per
le amicizie particolari e il Dio di casa era uno che spiava
ovunque e premiava o castigava secondo i risultati che ottenevi.
Divenuto prete ho visto far capolino l’idea che Dio è anche
madre. Trentacinque anni fa papa Luciani ha affermato che Dio
è papà, più ancora è madre, e venti anni dopo papa Wojtyla
ha detto, con più prudenza, che la paternità di Dio riassume in
sé le caratteristiche dell’amore materno. Poi ci pensò il papa
tedesco a rimettere le cose al loro posto, scrivendo nel suo best
seller su Gesù che il titolo di madre non spetta a Dio. Dio è solo
e assolutamente padre;
madre non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio. Discorsi
così diversi di padri così autorevoli non aiutano la sicurezza.
Ma nelle Scritture troviamo che già i profeti dell’AT osarono
dire: anche se una donna si dimenticasse del suo bambino e non si
commuovesse per il figlio delle sue viscere, Dio non si
dimenticherà mai di Sion. E ancora: come
una madre consola il figlio così io vi consolerò. Il
salmista poi chiama il suo Dio
tenerezza e dice
che essa si espande su tutte le creature. Gesù più tardi si
paragonerà a una chioccia che riunisce i pulcini sotto le sue
ali. Ora papa Francesco osa dire: Non
abbiate timore della tenerezza. La compassione che Dio prova per
la miseria umana è paragonabile alla reazione della madre di
fronte ai dolore dei figli. Dio ci ama come una madre. Sul
piano pastorale la tenerezza da tanto tempo si è camuffata da
buonismo. E la nostra comunità ha dovuto scegliere tra buonismo e
rigore senza poterli risolvere. Il rigore infatti assicura mentre
la tenerezza denuda: ti puoi affidare solo nella misura in cui
l’amico ti riveste del suo amore.
Forse
Francesco ci chiede di risolvere il dilemma nella comunità, per
poter poi privilegiare la tenerezza.
.
.
...
CALENDARIO
LITURGICO e PASTORALE |
Do
16 XI tempo ord.
2 Sam 12,7-10.13; Gal. 2,16.19-21; Lc. 7,36-8,3
3 salterio
Do 23
XII tempo ord. Zc.
12,10-11;13,1; Gal. 3,26-29; Lc. 9,18-24
4 salterio
|
Martedì
|
18
|
8.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Mercoledì
|
19
|
18.30
|
memoria
di Maset Anna
|
Giovedì
|
20
|
8.00
|
memoria
di tutti i defunti
|
Venerdì
|
21
|
18.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Sabato
|
22
|
18.30
|
memoria
di Saccon Misma
memoria
di Piccin Giovanni
memoria
di Frare Giuseppe e Caterina
memoria
di Cettolin Giovanni
|
Domenica
XII
tempo ordinario
|
23
|
9.00
10.30
|
memoria
di Gatti Teresa e Mazzer Luigi
memoria
di Camatta Rino
memoria
di Momesso Erminio
memoria
di Dal Col Antonio
|
|
.
.
.
.
.
.
Mercoledì
SPAZI
APERTI
dalle
ore 20.30 alle 22.00. |
Sabato
22, alle ore 9 al Collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto,
assemblea diocesana
pastorale di fine anno con verifica, anche, dei percorsi di
accompagnamento al battesimo |
Sabato
22
alle
ore 11
Andrea
e Giulia celebrano
il
loro matrimonio |
29
giugno
Festa dell’appartenenza
Messa
solenne in chiesa alle ore 18.30
nella
solennità dei santi Pietro e Paolo e nel 50°di ordinazione
di don Carlo
seguirà
la cena a buffet, per chi si prenota al bar parrocchiale dopo le Messe
versando 10 euro.
Ultimi giorni:
Sabato
15 e Domenica 16
Per
prepararci:
§
veglia
di preghiera: mercoledì 26 alle 20.30
§
confessioni:
venerdì 28 dalle 15 alle 18.30
con don Roberto e don Carlo |
|
GREST:
prende
il via dal primo luglio e andrà avanti per tutto il mese.
La Messa di inizio sarà la celebra-zione di domenica 7
luglio: è il modo più bello e per vivere il Grest come
esperien-za comunitaria. |
|
|
|
|
|
|
.
.
.
.

|