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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |

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anno
16 n. 09
28.
01. 2007 |
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Ed
ecco, oggi io faccio di te come una fortezza
Dio
chiama Geremia, e la vita di Geremia ha un nuovo inizio.
Tu
dunque cingiti i fianchi, alzati e dì loro tutto ciò che ti
ordinerò. Ti muoveranno guerre ma non ti vinceranno.
La
vita si sviluppa e matura nelle relazioni, entro armonie e conflitti
che ci mettono in gioco e svelano i desideri profondi che ci
abitano.
La
vita è più grande dell’esistenza che ci è donata, ha spazi più
ampi e risorse nascoste. Chiudersi nel proprio piccolo mondo o
ritenersi “sistemati” perché si sono raggiunti alcuni traguardi
è rimanere seduti, chiudere le ali e rinunciare agli spazi del
cielo.
Anche
la vita consacrata conosce queste dinamiche, come anche il rischio
di non diventare pienamente ciò che è.
Il
sogno di Dio è tradito se non suscita più il desiderio e
l’attesa del non ancora e se lo conformiamo ai criteri del mondo.
Ce lo insegnano i profeti, Maria ed in particolare Gesù.
Io
sono con te per salvarti,
dice Dio a Geremia.
E’
questa presenza donata, cercata e creduta che fa stare alzati entro
le fatiche e le oscurità della vita, che dona di vivere per Cristo,
con Cristo e in Cristo, lo Sposo che provvede al vino della festa e
alla sua riuscita.
Celebrare
la giornata della vita e della vita consacrata, il due ed il quattro
febbraio, è fare memoria dell’iniziativa di Dio nei nostri
confronti, ringraziarlo, e chiedergli il dono di un cuore umile per
una esistenza bella, riflesso della bellezza di Dio.
Rita
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Una
liturgia per dire la morte e la vita
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La
morte manifesta il mistero della vita. L’uomo sperimenta la vita
come il bene più grande e insieme come una realtà fragile. Solo
l’istinto del cuore può sottrarre l’uomo al dubbio che la vita
si dissolva per sempre. Non l’istinto solo ma quando è illuminato
dalla parola di Dio accolta nella fede e compiuta nell’obbedienza.
La
liturgia celebra la morte come memoria, nel nostro vissuto concreto,
del mistero di Gesù che è passato dalla morte alla vita.
Il
nuovo Lezionario contiene 60 letture per le Messe dei defunti ma,
come noi sperimentiamo da tempo, tutta
la Bibbia
annuncia la vittoria della vita sulla morte. Il paradosso cristiano
presenta la morte umana come inizio della vita divina e il
confluire del provvisorio nell’eterno. L’uomo è per una
felicità che supera i limiti del mondo che abitiamo Siamo chiamati
a diventare altri da quello che siamo, cioè uomini simili a Dio,
che vivono con lui e lo guardano negli occhi.
La
morte è un dramma, perché non siamo convinti che la nostra vita si
dissolva per sempre né che si trasformi in qualcosa di diverso da
come la conosciamo. La liturgia dei defunti rivela la parola non
ancora compiuta che richiede di essere testata nella nostra vita.
E’
dunque un’opportunità partecipare ai funerali, perché ci
espongono all’azione di Dio. Occorre però vivere la liturgia del
funerale non con lo sguardo sul passato né sulla persona defunta ma
come atto liturgico in cui si compie il nostro passaggio da morte a
vita. La nostra pasqua avviene quando la fede e il sacramento ci
educano a entrare nel mistero. Se lasciamo soli i nostri defunti
rimaniamo soli anche noi, perché la compagnia si ritrova nel
condividere il sentiero aperto da Cristo, la via che congiunge la
vita umana a quella divina.
Il
funerale cristiano ci domanda di stare in silenzio, aperti allo
Spirito e sobri nei segni che viviamo. La sovrabbondanza delle cose,
delle onoranze e del dolore soffoca i bisogni reali dello spirito.
E’
stupido, ma accade, che proprio in una celebrazione così forte e
radicale ci sprechiamo nel mercato delle vanità.
La
liturgia per i defunti è una scuola di vita da frequentare.
Don Carlo
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I
gesti liturgici dell’assemblea
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Pregare
con le mani
Il
verbo «manifestare» ha come radice la parola «mano».
Le mani manifestano i sentimenti, gli atteggiamenti dello
spirito, la relazione con le persone e con le cose.
Il
linguaggio delle mani nella liturgia cristiana assume un valore
simbolico alla luce della scrittura e della vita di Cristo.
Le
mani nella bibbia sono segno dell’agire di Dio in favore
dell’uomo. Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo. Tu lo
provvedi, essi lo raccolgono; tu apri la mano e si saziano di beni (Sal
103,27). L’espressione «mano di Dio» è usata con frequenza
dai Padri della Chiesa. Il Messale la usa nella preghiera
eucaristica della riconciliazione dove si esprime così: … Gesù
Cristo, tuo Figlio venuto nel tuo nome, è la mano che tendi ai
peccatori …
La
simbologia delle mani esprime anche la risposta dell’uomo.
L’uomo
non ha molto di suo da offrire a Dio, perché è povero e peccatore.
Per questo si percuote il petto quando recita il «Confesso a Dio».
Egli però può aprire le mani davanti a Dio e offrirgli quello che
la carità di Cristo compie in lui.
Con
le mani il celebrante alza il pane e il vino e lo presenta al Padre
perché diventi per noi cibo di vita eterna …
bevanda di salvezza.
Con
le mani compie il gesto della benedizione.
Il
confessore, attraverso l’imposizione delle mani sul penitente e il
gesto dell’assoluzione, trasmette il perdono dei peccati e con
l’imposizione delle mani sul pane e sul vino, preparati
sull’altare, invoca la discesa su di loro dello Spirito che li
trasforma in corpo e sangue del Signore.
Le
mani aperte e le braccia alzate nella liturgia manifestano
l’attesa della salvezza che viene dall’alto e il rendimento di
grazie che i credenti rendono a Dio che li ha redenti dal peccato e
riuniti in una sola famiglia per mezzo di Gesù Cristo.
Elio
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CALENDARIO
LITURGICO |
IV T. ord.:
Ger.1,4-19; 1Cor.12,31-13,13; Lc. 4,21-30
anno C
4°
salterio
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Martedì
|
30
|
8.30
|
intenzione
di Paola e Luigino
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Mercoledì
|
31
|
18.30
|
memoria
di Dassie Idea
|
Giovedì
|
1
|
7.30
|
memoria
def. famiglia Steffan
|
Venerdì
|
2
|
15.00
19.00
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memoria
def. della nostra parrocchia
memoria
di Granziera Natale ed Ermenegilda
memoria
di Feletto Luigia
|
Sabato
|
3
|
18.30
|
memoria
di Dal Bo Amelia e Celeste
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Domenica
V
tempo ordinario
Is.
6,1-8
1
Cor.15,1-11
Lc.
5,1-11
|
4
|
9.00
10.30
|
memoria
di Cais Ettore e Della Putta Paolo
memoria
di Genoria Angelo e Ros Antonia
memoria
di Peruzzetto Amalia
memoria
di Bonotto Cesira
memoria
di Da Re Francesco e Ines
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CALENDARIO PASTORALE |
Oggi,
alle ore 16.30,
incontro
dei genitori
del
post-battesimo
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Lunedì
29, in
parrocchia,
incontro
delle
segreterie
dei C.P. della nostra unità pastorale.
Ore
20.30
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Mercoledì
31
don Carlo partecipa al
Consiglio
Presbiterale diocesano
alle
20.30
si
riunisce il
Consiglio
Pastorale parrocchiale
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Venerdì
2 febbraio
celebriamo
la presentazione
del Signore.
La Santa
Messa
viene celebrata alle ore
15.00 e
alle ore
19.00.
Non ci sarà la recita dei Vespri.
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sabato
3 febbraio
seconda
assemblea di
pastorale
giovanile di Conegliano
dopo
il successo della prima assemblea, continua il percorso
con gli animatori e operatori di pastorale giovanile della
forania.
L’incontro
si svolge dalle 17.30 alle 20.00
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Lunedì
5 febbraio,
alle
ore 20.30,
incontro
dei catechisti
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Continua,
in Cappella,
la
recita delle Lodi,
alle ore 7.00 dal lunedì al
sabato,
e
la recita dei Vespri,
alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì
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