Parrocchia di Campolongo in Conegliano  

 anno 14  n. 04      19.12.2004

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O Padre buono, tu hai rivelato

la gratuità del tuo amore scegliendo il grembo

della Vergine Maria per rivestire di carne tuo Figlio, concedi anche a noi di accoglierlo e di generarlo nello spirito con l’ascolto della tua Parola.

 

 

Quarta domenica di Avvento

 

«Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce»

 

 

L’Avvento, come gli altri tempi, ha una festa come punto di riferimento, dalla quale prende il suo significato: il Natale di Cristo.

Orientata nelle prime settimane alla venuta gloriosa di Cristo, nella quarta, la liturgia si concentra sulla nascita storica del Figlio di Dio. In mezzo alle due venute sta il tempo della Chiesa che le celebra entrambe nell’oggi.

Il Vangelo di Matteo sottolinea che Maria era sposa di Giuseppe.

La figura di Giuseppe, discendente dalla famiglia di Davide, testimonia che il Figlio da lei generato si radica nel popolo eletto ed è compimento della profezia. E’ presenza piena di Dio nella carne e nella storia umana.

Il racconto dell’Annunciazione a Giuseppe  evidenzia questo legame, ma anche l’irrompere di Dio nella vita dell’umile e l’umile che accetta il suo disegno di salvezza, meritandosi il titolo di giusto.

Giuseppe, come Abramo, prepara l’ambiente in cui il Messia può rivelarsi. Ha il compito di dare il nome al figlio, indicando al mondo il destino e la missione di Gesù, dono unico e splendido di «Dio–con noi».

La sua figura suggerisce al credente il silenzio adorante la volontà del Padre e l’umile obbedienza a Lui, ispirata da una grande fede.

Elio

 

 

Natale, la memoria di un mistero

 

Ancora una volta, nonostante tutto, è Natale. Eppure non è affatto scontato che il Natale venga sempre celebrato con la stessa valenza. Ci stupiamo del fatto che i cristiani riescano ancora a viverlo nella sua dimensione di mistero della loro fede: infatti, le settimane di Avvento, da memoria dell’attesa del ritorno glorioso di Cristo, sono divenute corsa febbrile all’acquisto.

Ci ritroviamo impreparati a interiorizzare questa festa, finiamo per lasciarci sfuggire il cuore del messaggio.

Così, alcuni cristiani assistono smarriti allo svuotarsi di contenuto legato a questa festa e pensano di poterla vivere degnamente solo ritirandosi in disparte, cercando di custodirla intatta per sé, come patrimonio geloso.

Altri, invece, si rallegrano del fatto che, come in ogni società evoluta, anche da noi i non credenti ricorrano ad elementi e riti della “religione civile” per ritrovare valori comuni e rinsaldare un’identità nazionale altrimenti sfilacciata: allora cercano di caricare questa festa di significati buoni per tutti i gusti, banalizzandola per nascondere un preoccupante vuoto di valori.

Eppure, nonostante tutto, Natale resta davvero l’occasione per riaccendere una speranza che riguarda tutti gli uomini. I cristiani, non sono i padroni del Natale, ne sono piuttosto i custodi e i testimoni, attenti a che il tesoro venga conservato nella sua integrità e purezza e che questa ricchezza sia accessibile e comprensibile a tutti nonostante il continuo mutare di contesti e sensibilità.

Natale, infatti, è la memoria liturgica del mistero dell’incarnazione, cioè del “farsi uomo” di Dio, del suo assumere in tutto la nostra condizione umana: è il ricordare il suo farsi vicino alle miserie umane, il suo divenire “uno di noi”, solidale con i nostri affetti e i nostri limiti, abitato dalle nostre attese e dalle nostre sconfitte, minacciato come noi dalla morte.

Celebrare la nascita di un bambino di umile famiglia, avvenuta duemila anni fa nella provincia romana della Palestina, ricordarne il rifiuto, le minacce di morte, il suo esilio forzato e riaffermare che quel piccolo figlio di uomo era il Figlio di Dio, l’Emmanuele “Dio-con-noi”, proclamare l’inaudita vocazione dell’uomo a essere “a immagine e somiglianza” del Creatore, significa annunciare che Dio non è lontano dall’umanità, anzi che l’ha amata e la ama al punto da divenirne parte a pieno titolo.

Per tradurre questa verità di fede in termini comprensibili, basta farsi carico del proprio essere uomo, essere solidali con il più povero, con chi è nel bisogno, partendo dalle realtà quotidiane, dal nostro comune bisogno di cibo, di affetto, di ascolto, di pace, di perdono...

Sì, il Natale ci ricorda che “Dio si è fatto uomo per insegnarci a vivere da uomini in questo mondo”. Dio è venuto tra di noi vivendo nella nostra umanità perché noi diventassimo più uomini, imparando a vincere il male con il bene, la bruttezza con la bellezza di una vita segnata dall’amore e dalla comunione.                                                                                     

 

                                                                                                   Enzo Bianchi

 

 

Mancano pochi giorni alla nascita di Gesù.

La nostra attesa di Lui si fa viva ed il desiderio profondo.

Le celebrazioni di questi giorni ci aiutino

a fare spazio dentro di noi, per accoglierLo.

Il Natale sia nascere con Lui a vita nuova.

 

Celebriamo

il Natale

 

Martedì 21, alle ore 20.30, celebrazione comunitaria della penitenza.

 

         La Parola ci aiuterà a fare memoria dell’amore che Dio ha per noi e ci aiuterà

         a riconoscere il peccato nostro e dell’umanità. Ci prepariamo così

         alla celebrazione individuale del sacramento della riconciliazione di giovedì.

 

   Giovedì 23: confessioni individuali, dalle ore 15.00 alle ore 19.30.

       Saranno a disposizione don Carlo e don Roberto.

 

        Venerdì 24 non c’è la Messa delle ore 18.30.

 

Venerdì 24

 

 

§       Alle ore 22.45: veglia di preghiera.

Quest’anno celebriamo l’Ufficio delle Letture del Natale.

 

§       Alle ore 23.30: Messa nella notte

 

Sabato 25 

 

§      Alle ore 9.00 e alle ore 10.30: Messa nel giorno di Natale

§      Alle ore 18.30 non c’è la Messa.

Gli ammalati e gli anziani che desiderano ricevere

il sacramento della riconciliazione e/o dell’Eucaristia

si rivolgano in parrocchia: tel. 0438.23870.

 

Orario ufficio: dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.0

 

CALENDARIO  LITURGICO  E  PASTORALE

 

IV° di Avvento: Is. 7,10-14; Rm. 1,1-7; Mt. 1,18-24

 

                  Natale: Messa nella notte Is. 9,1-3.5-6; Tt. 2,11-14; Lc. 2,1-
: Messa nel giorno Is. 52,7-10 Eb. 1,1-6 Gv. 1,1-18 

Martedì 

21

8.30

memoria di tutti i defunti

 

Mercoledì

22

18.30

memoria di tutti i defunti

 

Giovedì

23

7.30

memoria di tutti i defunti

 

 

Venerdì

 

24

 

22.45

23.30

 

veglia di Natale

 

Messa nella notte per la comunità parrocchiale

 

Sabato

Natale del Signore

 

 

 

25

9.00

 

 

 

10.30

 

memoria di Pavan Eugenio e Gardenal Ines

memoria di Todisco Angelina e Luciano

memoria di Olto Alessandro

 

memoria di Padoan Verardo

 

Domenica

 

Santa Famiglia

 

 

26

9.00

 

 

 

10.30

 

memoria di Modolo Giovanni, Rosa, Maria

memoria di Dassié Lorenzo

memoria di Lovat Amabile

memoria di Mazzer Luigi

 

memoria di Lovisotto Marina

memoria di Sanson Antonio e Caterina

 

 

 

E’ festa.

                          Sarà chiamato

                           Emmanuele    

 

Ø       Mercoledì 22, alle 21.00, scambio di auguri dei Consigli Parrocchiali e 

delle catechiste.

 

Domenica 26 dicembre

alle ore 9.00 e delle ore 10.30

si celebra la Santa Famiglia

Ø       Oggi le famiglie vivono una giornata di fraternità. La giornata si

conclude con la preghiera dei Vespri.

Resoconto delle offerte particolari in occasione:

§  della festa della Madonna della salute: euro 10.450

§  del mercatino missionario: euro 3.000,00

della raccolta del ferro: euro 2.900,00

 

 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)