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La strada della quaresima

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é percorsa da orme che indicano il nostro avvicinarci alla pasqua di Gesù.

Da quando Dio si è incarnato non c’è tempio che lo possa contenere e non c’è vera offerta a lui se non nel dono totale di sé.                   

Gesù è geloso delle cose del padre suo e questo sentimento lo divora.

Caccia  i  venditori  fuori dal tempio e sfida i Giudei che gli chiedono un segno dicendo: Disfate questo tempio e in tre giorni lo innalzerò.

Ma del tempio del suo corpo parlava Gesù.

Parole strane, ritornate alla mente solo dopo che Gesù fu risuscitato dai morti.

Nel fare memoria parole ed evento si intrecciano e si spiegano, aprono alla fede e cambiano la vita.

E la risurrezione di Gesù diviene l’evento senza tempo e senza spazio nel quale ogni uomo è chiamato a rinascere, per la fede in Lui, uomo e Dio.

I mattoncini con i quali oggi riempiamo le orme del nostro cammino sono segno di Gesù Risorto, vero tempio di Dio, e del nostro essere un tutt’uno con lui in virtù dei sacramenti dell’iniziazione cristiana che abbiamo ricevuto.

A compiere il gesto sono i bambini e i ragazzi del catechismo. Esprimono così il loro desiderio che tutti diventino pietre vive del tempio di Dio.                           

Rita

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Ecco i prossimi appuntamenti comunitari

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Il Consiglio Pastorale

li affida a tutta la comunità

affinchè ciascuno

possa organizzarsi per parteciparvi.

Aprile

§         Domenica 23, prima comunione

Sabato 29, alla Messa delle 18.30 : celebrazione della Cresima

Maggio

§   Sabato 6 : incontro dei genitori dei bambini di prima e di             

                     seconda elementare

§   Martedì 9 : incontro di primo annuncio

§   Mercoledì 10 : catechesi per la terza età e gli adulti                             

In questi incontri

ci prepareremo ad accogliere

l’Icona della Pentecoste che i monaci di Bose 

hanno scritto per noi,

e che rimarrà per sempre nella nostra Chiesa,

nella parete del Battistero

§         Sabato 13 : benedizione dell’Icona della Pentecoste

§         Domenica 28 : festa dell’Appartenenza

§         Mercoledì 31 : veglia mariana

Giugno

§         Domenica 11 : ritiro degli operatori pastorali

§        Lunedì 19 : Consiglio Pastorale

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La grazia a caro prezzo

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La grazia a buon prezzo è nemica della nostra Chiesa.

Noi cerchiamo la grazia a caro prezzo.

Grazia a buon prezzo è grazia considerata magazzino inesauribile della Chiesa, da cui si dispensano i beni a piene mani, a cuor leggero, senza limiti. Grazia senza prezzo, senza spese,  perché il conto è stato pagato in anticipo per tutti i tempi e si può avere tutto gratis.

Grazia senza prezzo è perdono dei peccati senza pentimento, senza conversione, senza liberazione. E’ rinnegamento della Parola vivente di Dio e della sua incarnazione. E’ giustificazione del peccato.

Visto che la grazia fa tutto da sé, tutto può andare avanti come prima.

Il cristiano vive come vive il mondo, si adegua in ogni cosa ad esso.

Il cristiano non segue Cristo ma si consola della grazia!

Grazia a buon prezzo è quella grazia che noi concediamo a noi stessi; è battesimo senza disciplina di comunità, è Santa Cena senza confessione dei peccati, è assoluzione senza confessione personale.

Grazia a buon prezzo è grazia senza la croce.

Grazia a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale l'uomo va e vende tutto ciò che ha, con gioia; è la perla preziosa, per acquistare la quale il commerciante dà tutti i suoi beni; è la Signoria di Cristo, per la quale l’uomo si cava l'occhio che lo scandalizza.

E’ la chiamata del Maestro che spinge a lasciare le sue reti per seguirlo; è.il vangelo che si deve sempre cercare, il dono che si deve chiedere con insistenza e la porta alla quale si deve bussare di nuovo; è chiamata che esige una risposta al prezzo della propria vita.

E’ grazia, perché giustifica il peccatore e soprattutto perché è costata molto a Dio, cioè la vita del suo Figlio.

Siamo stati comprati a caro prezzo. Dio per riscattare la nostra vita ha dato il suo figlio per noi. Questo dono è grazia perché il Figlio incarnato è la Parola vivente, che lui stesso pronuncia.

                            Tratto da uno scritto di D. Bonhoeffer

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