PARROCCHIA
DI CAMPOLONGO DI CONEGLIANO
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anno
13 n.
34
10. 10. 2004 |
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Prima
di ritornare in missione padre Italo desidera salutare questa
comunità
in cui è nato ed è diventato cristiano, e lo fa
celebrando le Messe di oggi e scrivendoci la lettera che qui
pubblichiamo.
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A
padre Italo il nostro
grazie ed i nostri auguri.
Carissimi
Compaesani,
è
un vero piacere per me rivolgervi
questa lettera in prossimità del mio ritorno in
Cameroon. Sono rimasto qui in Italia più del previsto per
controlli medici che l’usura del tempo e del lavoro avevano
reso necessari. Ritorno in Africa alquanto rinnovato, e con la
grazia del Signore spero di poter continuare il compito che mi
ha assegnato nella vasta missione di Benakuma. Come voi ben
sapete mi trovo in quella zona da 17 anni. Ma il mio incontro
con l’Africa risale a molti anni prima. Ci andai per la
prima volta nel 1987, giovane sacerdote allora ed anche più
robusto per affrontare le vicende della savana e della
foresta. Andai allora nel Congo, da pochi anni arrivato
all’indipendenza, ma che aveva già esperimentato un
sanguinosa guerra fratricida, quella di Mulele. L’Africa,
però è
tutt’altro che omogenea. E’ un paese che al suo interno
offre differenze notevoli. Il campo di lavoro in cui opero
ora, il Cameroon, era una terra ancora ignota non solo a me ma
anche ai missionari e sacerdoti del clero diocesano.
In quella zona, che il vescovo e i superiori mi avevano
indicato, piantai la mia tenda. Mi veniva in mente la storia
di Abramo che partì senza sapere dove andava, fidandosi
soltanto nelle parole del Signore. Mi pareva che qualche cosa
di simile fosse capitato a me. Raggiunsi quel posto senza sapere come
sarebbe andata a finire. Il
compito specifico del missionario è quello di predicare che
il regno di Dio è vicino. Negli Atti degli Apostoli Luca
riassume il ministero di Gesù in modo conciso con tre parole:
Cominciò a fare ed insegnare…
E’
quello che abbiamo cercato di fare anche noi, il mio compagno
ed io. Proclamare il regno di Dio era sempre
unito ad un’azione che mirava al miglioramento della
condizione umana. Le due cose andavano sempre insieme come
componenti del medesimo progetto. Un’azione molto spesso
poco visibile, insignificante, se si vuole, soprattutto se
qualcuno voleva esaminare i risultati.
Abbiamo cercato di ravvivare quei pochi
gruppi cristiani esistenti e soprattutto creare gruppi
cristiani nei villaggi dove qualche abitante dimostrava
interesse nel messaggio evangelico.
Una porta si aprì improvvisamente alla
nostra presenza nella zona, da sempre ostile ai cattolici. Fu
l’apertura di una scuola elementare in un villaggio, lontano
da tutti anche da ogni ben di Dio dove nessun bianco aveva mai
messo piede. Fui il primo a celebrare messa in quel luogo
sotto un tetto di paglia attraverso cui si poteva vedere il
cielo. Da allora in poi siamo stati accettati in tutti gli
angoli della nostra grande parrocchia. In seguito abbiamo
continuato su quella strada.
Con il
passare degli anni abbiamo dato inizio ad un centro pastorale
e giovanile. Ha servito per tanti scopi, perché lì eravamo
al coperto. Le comunità cristiane che prendevano maggior
consistenza furono dotate di cappelle. Negli ultimi anni
abbiamo seguito maggiormente la scolarizzazione in vari
villaggi in una maniera più adeguata ai tempi che cambiano.
Negli ultimi tre anni sono state costruite almeno venti aule
scolastiche in materiale solido che può durare per
trent’anni. Le fondazioni in cemento e ferro per altre aule
sono lì che aspettano… quando ci saranno i mezzi.
La missione non si è fermata lì. Con
la presenza del gruppo laici terzo Mondo di Napoli, è stato
rinnovato da capo a piedi il dispensario pubblico, che era
ridotto ad un rudere. Adesso lo si può considerare come un
piccolo ospedale. Nel centro della missione, cioè a Benakuma,
è stato realizzato un acquedotto per gravità, che ha una
quarantina di rubinetti sparsi nel villaggio. Un’opera
considerevole per noi che ha richiesto circa dieci km di
tubatura oltre alle cisterne in pietra per l’acqua. Gli
effetti benefici si son fatti sentire subito specie per i
bambini. E che dire della strada? Non mi dilungo su questo
punto perché lo può capire chi ne ha fatto l’esperienza.
La missione
ha fatto tanto anche con la vecchia Toyota per rendere quei
pezzi di strada transitabili, con la convinzione che è meglio
spendere per riparare la strada piuttosto che tenere le
macchine in garage.
Quello che è
stato compiuto a Benakuma lo potremmo ripetere altrove. Potrei
menzionare una decina di altri posti dove c’è bisogno di
scuola, di attrezzatura sanitaria, di acqua potabile, ecc.
Continueremo a fare quello che si può con la presenza della
Divina Provvidenza. Da notare che l’opera sociale non è un
semplice regalo che si fa alla gente. È un aiuto per supplire
a quello che essi non possono fare. La cooperazione della
gente secondo le loro possibilità, è una condizione
necessaria prima di iniziare qualsiasi opera. Non si inizia
mai un lavoro se
la gente non vuol partecipare, magari con la raccolta di
acqua, procurare la sabbia, fare i blocchi di terra, ecc. La
parrocchia non si vuole sostituire alla gente, ma dà un aiuto
morale e materiale perché la gente stessa possa crescere
nella vera dignità umana e impari a divenire l’artefice del
proprio sviluppo nel rispetto e sostegno di ogni persona. Ogni
forma di paternalismo sarebbe un pessimo servizio che si rende
loro.
Fra poco
ritornerò in Cameroon. Ritorno con esitazione, perché il
campo è vasto ed ancora più vasto il programma di lavoro. Ed
io mi confronto con le mie energie e con i mezzi a mia
disposizione. Nello stesso tempo nutro tanta fiducia nel
Signore perché è solo lui che mi potrà dare l’energia ed
i mezzi per continuare. Al mio ritorno dovremo continuare ad
allargare i campi di azione, perché siamo ancora in una zona
di prima evangelizzazione e di sottosviluppo. Per essere
concreto posso enumerare quanto segue:
-
costruire una scuola elementare in almeno 15 villaggi.
-
Costruire l’acquedotto in almeno 4 villaggi.
-
Costruire almeno 5 cappelle dove i cristiani si possano radunare
per pregare come comunità.
-
Organizzare centri di sanità in almeno 5 villaggi.
-
Terminare la chiesa parrocchiale.
-
Darsi da fare che ci siano strade che portino ad ogni villaggio.
Uno dei principali motivi di sottosviluppo è la mancanza di
strade. In Italia difficilmente ci si rende conto di questo
fattore.
In questo momento
sento il bisogno di ringraziare tutti voi che mi avete
accompagnato lungo questi anni con il ricordo, le preghiere e
l’aiuto economico. Alcune opere, specie le scuole sono state
realizzate perché voi avete contribuito.
Vi affido al
Signore insieme ai vostri cari. Sarà Lui il vostro sostegno e
la ricompensa per la vostra carità cristiana.
Padre Italo Lovat
CALENDARIO LITURGICO E PASTORALE
XXVII°
Domenica del tempo ordinario:Ab. 1,2-3;2,2-4: 2 Tm.
1,6-8.13-14; Lc. 17,5-10
Martedì
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12
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8.30
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memoria
di tutti i defunti
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Mercoledì
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13
|
18.30
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memoria di Claudio, Gianfranco,
Maria
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Giovedì
|
14
|
|
Non
c'è la messa
|
Venerdì
|
15
|
18.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Sabato
|
16
|
18.30
|
memoria
di Lorenzet Giovanni
memoria
di Lovat Amabile
memoria
di Romor Mario
memoria
di Camillotto Claudio
memoria
di Steffan Emma
|
Domenica
XXVII°
del
tempo ordinario
|
17
|
9.00
10.30
|
memoria
di Cais Ettore
memoria
di Zanin Angelo
memoria
di Dal Cin Sebastiano, Elena, Ottavio
memoria
di De Ronch Pierina
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memoria
di De Nardo Antonio e Luigia
memoria
di Citron Angelo
memoria
di Borean Giuseppe
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Appuntamento
di novembre
veglia
vocazionale con il vescovo
mercoledì
10 ore 20.30 |
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Incontri:
Giovanissimi (1° superiore):
Martedì
12
alle ore 16.00
Gruppo
giovani:
Giovedì
14 alle
ore 20.30 |
Martedì
12/10/04,
alle ore 20.00,
corso di formazione
per i
giovani dai 14 anni in sù, che animano
l’Oratorio e/o il Grest.
Per informazioni
chiedere a Daniela e Dino: 0438-412773
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Martedì
alle 20.30, incontro catechiste |
Giovedì, alle ore 15.00,
gruppo terza età
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Sabato
16, alle 16.00, inizia il cammino di fede per
il battesimo.
(si
faranno anche le iscrizioni)
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SABATO
16, ALLE ORE 17.00,
inizia
il catechismo
per la 1° ELEMENTARE
L’incontro
è anche per i loro genitori. |
Domenica
17/10/04,
come ogni
3°
domenica del mese,
le
famiglie della parrocchia sono invitate a
condividere la Messa delle 10.30,
il
pranzo e i Vespri.
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Domenica
17/10/04,
Alle
ore 16.00
si incontrano le coppie disponibili a
rilanciare
la pastorale familiare. |
Martedì
19 e Giovedì 21
riprende
la
Catechesi
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