scarica l'Annuncio 

Parrocchia di Campolongo in Conegliano

anno 15  n. 33        08. 10. 2006

.

 

.

.

Una comunità attiva

nell'animazione liturgica

.

Il primo protagonista delle nostre assemblee liturgiche è il Signore: è lui che convoca parla, offre, cambia le nostre vite.

Noi, i radunati in un certo tempo e in un dato luogo, siamo le “pietre vive” che costruiscono la Chiesa. Con le nostre liturgie contribuiamo a costruire la Chiesa di Cristo, a essere la famiglia dei figli di Dio, a creare la comunione che rinnova l’effusione dello Spirito.

Il secondo protagonista dell’animazione liturgica è l’assemblea.

La chiesa-comunità porta a una liturgia non clericale ma condivisa nella comunione, dove chi celebra è la Chiesa intera, popolo sacerdotale, espressa concretamente dall’assemblea riunita sotto la presidenza del ministro ordinato. Nonostante la riforma dei riti, dei luoghi, dei libri liturgici, tanti fedeli restano ancora passivi, pur coscienti e desiderosi di partecipare, forse perché poco incoraggiati a sentirsi protagonisti anziché destinatari  della celebrazione. Così la pietà di molti fedeli si esprime in forme di preghiera individualistiche pur in una atmosfera celebrativa comunitaria.

L’assemblea non deve essere una folla estranea di persone che assistono ad un rito ciascuna per conto proprio, ma una vera comunità in preghiera, icona della realtà che celebra.

Nell’assemblea nessuno siede come spettatore, tutti hanno qualcosa da fare,  poiché la celebrazione della Messa per sua natura ha un carattere comunitario. In essa l’assemblea ha le sue parti proprie, che non possono essere lasciate ad altri, e le deve svolgere in prima persona.

                                                                                                  Gianfranco

 

 

.

...

 

..

L’altare, mensa del Signore

 .

 

Il Concilio Vaticano II afferma che l’eucaristia è al centro di tutti i sacramenti e l’altare al centro di tutti gli spazi liturgici.

L’edificio chiesa viene costruito attorno all’altare, perché attorno ad esso si costruisce la chiesa popolo di Dio.

Intorno all’altare si dispongono in forma gerarchica gli elementi per la celebrazione della liturgia: l’ambone da cui si proclama la Parola , la sede della presidenza, il luogo dei ministri, lo spazio per i riti e l’aula assembleare.

Verso l’altare convergono il fonte battesimale grembo della Chiesa, la sede della riconciliazione, la cappella della custodia eucaristica.

I primi cristiani chiamavano l’altare mensa, per distinguerlo da quello pagano ed ebraico. Il culto cristiano aveva come riferimento la mensa pasquale, descritta dall’Apostolo Giovanni con la lavanda dei piedi. Per la celebrazione si usava il tavolo dei pasti.

Quando i popoli barbari si convertirono in massa e i loro templi furono trasformati in chiese, la mensa acquistò la forma di altare in pietra, con evidente riferimento a Cristo roccia e pietra angolare.  Per i cristiani l’unico sacrificio è quello di Cristo.

Essi sono un unico corpo con lui e si offrono con lui al Padre. Pertanto unico deve essere l’altare.

Dal IV secolo era in uso collocare i corpi o le reliquie dei martiri sotto l’altare, ritenendo giusto che la loro sepoltura fosse là dove si celebra la morte del Signore di cui hanno condiviso la sorte.

Nei secoli successivi, l’espansione del culto ai santi trasformò gli altari in supporti di reliquie e di immagini esposte per la venerazione dei fedeli. Vengono costruiti accostati alla parete. 

Il culto fu privatizzato e gli altari aumentarono di numero. 

Le celebrazioni divennero pie pratiche di pietà e la liturgia cessò di edificare la Chiesa.

Ma la liturgia non ha lo scopo di fare dei devoti.

La riforma rimette le cose a posto secondo il monito di sant’Ignazio d’Antiochia: «Cercate di celebrare una sola eucaristia. Una infatti è la carne di nostro Signore Gesù Cristo. Uno è il calice nell’unità del suo sangue. Uno è l’altare, come unico è il Vescovo».                                  

                                                                             Elio

 

...

...

 

.

In piedi o in ginocchio durante la Messa ?

 .

 

Riprendo da settimanale “Famiglia cristiana” di questo mese una lettera mandata al Direttore e la risposta che uno specialista della liturgia dà alla domanda. Mi sembra utile a quanti vogliono rispondere a domande simili a proposito dei banchi senza inginocchiatoio della nostra chiesa.  Don Carlo.

 

Di passaggio da una par­rocchia dell'arcidiocesi di Lucca, sono entrato in una chiesa per assistere alla santa Messa.

Quale sorpresa: i ban­chi nuovissimi erano sprovvi­sti di inginocchiatoio.

Le chie­do se è accettabile la risposta del parroco, secondo la quale bisogna tornare alle origini. Può un parroco costringere i suoi fedeli a stare in piedi o seduti durante tutta la cele­brazione?

Le assicuro che du­rante la consacrazione mi so­no sentito come quell'impet­tito fariseo del Vangelo.

                                                                                    L.P. - salgareda (treviso)

 

Risponde don Sirboni, liturgista.

 

Stare in piedi durante la celebrazione liturgica non è un impettito atteggiamento farisai­co, ma l'atteggiamento originario che caratteriz-zava la preghie­ra liturgica cristiana. In essa, infatti, il battezzato non prega co­me singolo, ma come membro del corpo di Cristo; quindi come risorto e con la dignità del Figlio davanti al Padre.

Il Concilio di Nicea, nel 325, proibì addirittura di inginocchiarsi la domeni­ca e durante tutti i 50 giorni del tempo pasquale (can. 20).

Lo stare in ginocchio durante la preghiera liturgica si diffuse, in­sieme con banchi muniti di inginocchiatoio, dalla fine del XVI secolo, quando prevalse un modo individualistico e intimistico di pregare durante le celebrazioni liturgiche in latino, che igno­ravano quasi del tutto l'assemblea.

Lo stare in ginocchio, infat­ti, è l'atteggiamento della preghiera privata, quando andiamo davanti a Dio con tutto il peso della nostra povertà.

 

.

 

.

.

CALENDARIO LITURGICO

XXVII t. ord.      Gen. 2,18-24; Eb. 2,9-11; Mc. 10,2-16

anno B                                                       salterio

Martedì 

10

8.30

 

memoria di tutti i defunti

 

Mercoledì

 

11

18.30

 

memoria di Peruzzetto Amalia

 

Giovedì

12

8.00

memoria di tutti i defunti

 

Venerdì    

 

13

18.30

 

memoria di tutti i defunti

 

Sabato

 

14

18.30

 

 

memoria di Lorenzet Giobatta

memoria def. famiglia Casagrande Giuseppe

intenzione di Carla e Vittorio Tomasella

 

Domenica

 

XXVIII

 

Sap. 7,7-11

Eb. 4,12-13

Mc. 10,17-30

 

15

9.00

 

 

 

10.30

 

memoria di Cais Ettore

memoria di Papa Caterina

 

memoria di Citron Angelo

memoria di Borean Giuseppe

memoria di Camillotto Claudio

memoria di Bonotto Cesira

int. di Brescacin Enrico e Maria (50° ann. matrimonio)

 

 

..

CALENDARIO PASTORALE

 

catechismo : 

Ciascun gruppo si incontra secondo l’orario stabilito con la catechista.

Ogni sabato, alle 14.30, per i bambini della 2° elementare 

e sabato 14 ottobre, alle 14.30, anche per i bambini della 1° elementare. 

 

Martedì, 10 ottobre alle 20.30,

 incontro per animatori e adulti

 per avviare l’Oratorio

.

 

Martedì 10 ottobre,

inizia un cammino di fede

 in preparazione al sacramento del matrimonio. 

Ore 20.30.  

 

 

Giovedì 12 ottobre, 

incontro formativo sulla liturgia. 

San Vendemiano ore 20.30

 

 

Giovedì 12 ottobre, alle 20.30, 

alla Madonna delle Grazie,

 veglia di preghiera per i catechisti

 

12 ottobre - GITA PARROCCHIALE

Visita a Sesto al Reghena, Portogruaro, Concordia. 

Partenza dal piazzale

dopo la Messa delle 8.00

      Euro 35,00

Iscrizioni entro domenica 8 orario ufficio

 

Venerdì 13 ottobre,

 in parrocchia,

incontro catechisti. Ore 20.30

 

Domenica prossima:

 giornata di fraternità assieme alle famiglie

 

Lunedì 16  ottobre

il gruppo per la missione 

si incontra con don Bruno Daniel, 

responsabile del centro missionario diocesano.

 

Domenica 22 ottobre, in seminario 

a Vittorio Veneto, 

ci sarà il 

convegno per gli operatori liturgico-musicali. 

Ore 14.30.

 

In  cappella

-   Recita delle Lodi, dal lunedì al sabato. Ore 7.00.

-   Recita dei Vespri, dal lunedì al venerdì, alle 19.00

 

La comunità ci aiuta a dare respiro alla vita spirituale.

 Accogliamo l’invito a partecipare a qualcuno di  questi momenti.

 

.

.

.

 

scarica l'Annuncio 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)