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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |

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anno 17 n.
10
03. 02. 2008
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Per
una spiritualità ecclesiale
L’itinerario
della quaresima
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La
vita è un cammino verso il santo monte dove, entrando nella morte
e nella risurrezione, nasceremo in Cristo verso il Padre.
Egli
è il Dio fedele, che realizza le sue promesse in tutti coloro che
hanno confidato in lui e sono cresciuti a immagine del Figlio
amato.
Le
orme da seguire sono indicate con chiarezza nelle sacre Scritture.
Il
deserto è segno di un orientamento diverso da quello del
mondo.
Indica
il distacco dai beni che abbiamo per raggiungere quelli di Dio.
Chi
si incammina nel deserto va spedito verso la terra promessa, perché
non ha altre possibilità se non quella di perdere la sua vita per
ritrovarla là dove Dio gli indica nel progredire dei suoi giorni.
Nel
deserto sperimentiamo la solitudine, sia come persone sia come
comunità, e attendiamo che Dio parli al nostro cuore, attraverso
gli eventi e le parole in cui egli si è rivelato lungo la storia
della salvezza.
La
solitudine non significa desolazione e tristezza ma speranza e
attesa, vissute nella preghiera sul ritmo dei salmi del popolo di
Dio.
La
penitenza è segno della qualità che diamo alla nostra
esistenza.
Invece
di godere la pace che abbiamo ci confrontiamo con proposte
sconvolgenti, come Gesù e il Battista sul Giordano e come Gesù e
Maria nelle nozze di Cana. Ci scontriamo non per dominare ma per
aiutarci a vedere significati profondi che ancora non conosciamo.
L’iniziazione
cristiana è stato per noi un incipit che abbiamo
accolto da Dio in Cristo e che chiede di compiersi nella crescita
quotidiana.
La
quaresima ci educa alla spiritualità ecclesiale.
Don Carlo
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Attraverso
la fede tutti possiamo
generare
Cristo al mondo
Il Concilio ci ha insegnato a
guardare a Maria come alla “figura” della Chiesa, cioè suo
esemplare e sua primizia. Ma può, Maria, essere di modello alla
Chiesa anche nel titolo di “Madre di Dio” con cui viene onorata?
Possiamo noi generare Cristo al mondo? Non solo ciò è possibile,
ma alcuni Padri della Chiesa sono arrivati a dire che, senza questa
imitazione, il titolo di Maria sarebbe inutile. Che giova a me –
dicevano – che Cristo sia nato una volta da Maria a Betlemme, se
non nasce anche nella mia anima? Come si genera Cristo ce lo spiega
Gesù stesso: ascoltando la Parola e mettendola in pratica.
Nella vita umana vi sono maternità
incomplete o interruzioni di maternità.
Una è quella, antica e nota,
dell’aborto. Essa ha luogo quando si concepisce una vita ma non la
si partorisce perché, o per cause naturali o per decisione degli
uomini, il feto è morto. Fino a poco fa, questo era l’unico caso
di maternità incompleta che si conosceva.
Oggi se ne conosce un altro che
consiste, all’opposto, nel partorire un figlio senza averlo
concepito. Così avviene nel caso di figli concepiti in provetta e
immessi, in un secondo momento, nel seno di una donna, e nel caso
desolante dell’utero dato in prestito per ospitare, magari a
pagamento, vite umane concepite altrove.
In questo caso, quello che la donna
partorisce, non viene dall’amore di due genitori, non è concepito
“prima nel cuore che nel corpo”.
Anche sul piano spirituale ci sono
queste due tristi possibilità.
Concepisce Gesù senza partorirlo
chi ascolta la Parola e poi non la mette in pratica, chi formula
propositi di conversione che vengono sempre dimenticati e
abbandonati a metà strada, chi si comporta verso la Parola come
l’osservatore frettoloso che guarda il suo volto nello specchio e
poi se ne va dimenticando subito com’era (Gc. 1,23-24). Insomma,
chi non sostiene la fede con la preghiera e con le opere.
Partorisce Cristo senza averlo
concepito chi fa tante opere che non vengono dal cuore, da amore per
Dio e da retta intenzione, ma dall’abitudine, dall’ipocrisia,
dalla ricerca della propria gloria o dalla soddisfazione che dà il
fare e l’agire. Insomma, chi compie le opere senza una fede
cosciente che le eleva a Dio.
Questi sono i casi di maternità
incompleta.
San Francesco d’Assisi ci descrive
il caso positivo di una vera e completa maternità che ci fa
somigliare a Maria. “Siamo madri di Cristo – scrive – quando
lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore
e della pura e sincera coscienza e lo generiamo attraverso le opere
sante, che devono risplendere agli altri in esempio!”.
Noi concepiamo Cristo quando lo
amiamo in sincerità di cuore e con rettitudine di coscienza, e lo
diamo alla luce quando compiamo opere sante che lo manifestano al
mondo.
Da un
intervento di padre Raniero Cantalamessa
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CALENDARIO
LITURGICO |
4 tempo ord: Sof.2,3;3,12-13; 1Cor.1,26-31; Mt.5,1-12
anno A
4 salterio
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Martedì
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5
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8.30
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intenzione
di persona devota
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Mercoledì
le
ceneri
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6
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15.00
20.30
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memoria
defunti Michielin
memoria
di tutti i defunti
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Giovedì
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7
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7.30
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memoria
di tutti i defunti
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Venerdì
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8
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18.30
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memoria
di Breda Antonio
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Sabato
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9
|
18.30
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memoria
di Antiga Ersilia, Maria, Giuseppina
memoria
di Poloni Elda
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Domenica
1 quaresima
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10
|
9.00
10.30
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memoria
di De Giusti Giacomo
intenzione
di Poloni Cesare
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CALENDARIO
PASTORALE
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Oggi
ultimo giorno
per
dare la
propria disponibilità
a candidarsi
per
la presidenza del Circolo Parrocchiale.
Giovedì
7, alle ore 20.30,
incontro
di chi ha dato l’adesione
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Oggi
si celebra
la
giornata
della
vita consacrata
In
Cattedrale alle ore 15.00
il
vescovo Corrado presiede i Vespri
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Oggi,
alle
ore 16.00
incontro
dei genitori che chiedono il battesimo per i propri figli
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Lunedì
4, a
Collalbrigo,
incontro
delle
segreterie dell’Unità Pastorale
ore
20.30
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Martedì
5 non c’è catechismo
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Inizia la quaresima
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Mercoledì
6 febbraio
inizia
il tempo liturgico della quaresima.
La
Santa Messa
con
l’imposizione delle ceneri
sarà
alle ore 15.00
e
alle ore 20.30
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Confessioni
dalle
ore 16.00 alle 18.00:
venerdì
8 con
don Roberto
Sabato
9 con
don Carlo
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Sabato
9 in
Cattedrale
alle
ore 15.00
il
vescovo presiede la celebrazione eucaristica
per
la giornata del malato
Coloro
che desiderano essere accompagnati si
mettano in contatto
Silverio:
0438.23105
Gemma:
0438.31207
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Domenica
10
ritiro
di quaresima per
la comunità
dalle
ore 15.00 alle ore 18.00
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